mercoledì 29 agosto 2018

Tuttosbagliatotuttodarifare finisce qui


sabato 25 agosto 2018

L'importanza del punto "L" nel settore alberghiero


Secondo delle stime internazionali più volte confermate, per ottenere una gestione ottimale per il business e fornire la giusta qualità al cliente in base alle stelle alberghiere, il ricettivo (Hotel, Resort, Spa etc.) dovrebbe disporre di un addetto ogni 2,5 camere nel Sud Italia e un addetto ogni 3 camere nel Nord Italia (albergo a 3* con servizio di ristorazione)... questo al nostro parallelo che poi definiremo punto “L”.

Dell'importanza del parallelo in questa particolare e precisa stima vi spiegherò poi... e ovviamente la numerazione la si ottiene dividendo le camere con il totale dei lavoratori (proprietà compresa se manca il direttore).

Chiaro è che aumentando le stelle del ricettivo (4* - 5* ect.), ecco che si avrà bisogno di più collaboratori per ottimizzare la qualità percepita dal cliente e di conseguenza la spesa da lui sostenuta, fino ad arrivare a numeri di completa parità tra camere e addetti alberghieri.
1 addetto ogni camera.
Esistono nel mondo molte realtà ricettive che addirittura hanno più collaboratori che camere, e in alcuni casi anche più addetti che singoli clienti.

Questa causa è prodotta dall'offerta sempre più concorrenziale tra i vari ricettivi, oltre all'evidente fatto che un maggior numero di addetti curano meglio la soddisfazione del cliente.
Chessò... lavanderia interna – medico – nuove web posizioni – produzione di tutti i prodotti culinari - maintenance - biologo marino o terrestre a dipendenza dei luoghi dove è locato quel ricettivo – animazione in generale – massaggiatrici - maestri di sci interni, subacquei – piloti – comandanti - autisti - etc. … a cui, nei Paesi tropicali e non solo, vanno sommate le animazioni esterne, e vale a dire quegli artisti che nelle occasioni settimanali fanno capolino per rallegrare con balli locali e quant'altro le serate degli ospiti.

Parliamo adesso dell'importanza dei paralleli.
L'Italia è compresa tra il 37° parallelo (Pantelleria) e il 47° (Trentino Alto Adige), e questi 10 paralleli cambiano parzialmente il numero ottimale per ottenere quelle motivazioni sopra descritte: qualità, costi, gradimento del cliente etc. (il punto “L”).
Nell'emisfero esistono 180 paralleli (90 a Nord e 90 a Sud dell'equatore che naturalmente avrà il numero zero).
Ebbene, più ci avviciniamo al parallelo zero e più avremo bisogno di altri collaboratori per ottenere il punto “L” (qualità e costi), e la stima (addetti/camere) per un albergo 3* al parallelo zero è di completa parità.
I motivi sono molti.
Il primo è dovuto al caldo e alle abitudini storiche dei locali.
Infatti il caldo rallenta di molto i movimenti.
Poi la minore professionalità, anche se questa, per via degli innumerevoli inserimenti manageriali qualitativi provenienti da nazioni all'avanguardia nel settore alberghiero presso quei luoghi, ha prodotto dei miglioramenti nei locali... e non ultimo il motivo del costo della manodopera che laddove è molto minore che da noi.

In Italia non è molto usuale vedere in un albergo 3* la percentuale di 2,5 barra 3 addetti per ogni camera, e la motivazione è essenzialmente dovuta ai costi (tasse, balzelli, intermediazioni etc.) che sempre più raggiungono dei livelli a netto danno della qualità... cosa che poi ovviamente si riversa nella soddisfazione generale del cliente.
Ma nonostante numeri che alcune volte fanno davvero paura (1 addetto ogni 7/8 camere se non di più), l'esperienza e il saperci fare nazionale sopperiscono abbastanza a queste notevoli discrepanze.
Purtroppo e però, non sempre è così.

venerdì 24 agosto 2018

Enit: Dopo 20 mesi non ancora completato l'assetto organizzativo



Il Bando per l'assunzione di 21 persone apparì sulla home page del sito dell'Enit in data 23.12.2016 (vedi qui)... oppure immagine sopra.

A cui fecero seguito una marea di errori organizzativi che a raccontarli tutti facciamo l'alba... a cominciare dal primo, e vale a dire la dimenticanza di aumentare lo spazio della casella Pec (sarebbe stato sufficiente un costo dai 10 ai 50 euro all'anno secondo il provider, ma bisognava pensarci... ), col risultato che chi spedì il proprio CV, ecco che dopo i primi invii gli altri ricevettero “Non consegnato causa casella piena” (ved. qui).

E senza dimenticare che, con quegli errori, il costo per assumere quelle 21 prs. si aggira sui 225.000 euro.
Praticamente 11.000 euro a cranio.

Ma andiamo a vedere com'è la situazione dopo 20 mesi (ved. Qui).
Cliccando nei riquadri dell'assetto organizzativo si nota che...

Relazioni istituzionali e progetti … ad interim
Osservatorio Nazionale del Turismo (ONT) … pare che non ci sia nessuno, nemmeno l'ad interim.
Comunicazione e ufficio stampa … ad interim

Affari generali e patrimonio immobiliare … ad interim
Budget e controllo di gestione … ad interim
Sistemi iformativi … ad interim
Sedi estere … ad interim
Identità del marchio visual e Communication design … ad interim
Affari scietari e rapporti con amministrazione vigilante … ad interim
Affari Legali … ad interim

Per la precisione ad interim significa che chi copre il posto rimasto vacante, compie solo gli atti urgenti o di ordinaria amministrazione, come a dire che mette due volte la stessa firma, imho.

Vabbeh, dirà qualcuno, d'altronde è un ente statale.
Eh già, replicherebbe quell'altro, pensa un po se fosse stato invece gestito da un privato... chissà quanto tempo sarebbero rimasti seduti in quelle poltrone i vari responsabili di quell'ente.
E anche questo l'è completamente tutto sbagliato e tutto da rifare!


mercoledì 8 agosto 2018

Perché tutte le altre nazioni sono "davvero" contro AirBnb ma non qui in Italia ?


Leggo sulla pagina di Reportrai3 che: Il regolamento voluto dal sindaco della Grande Mela Bill de Blasio - e votato ieri all’unanimità dal consiglio comunale - è un colpo durissimo per la piattaforma degli affitti brevi, che dalla sua nascita, 10 anni fa, ha dato ospitalità a 350 milioni di turisti in 140 diversi Paesi del mondo.”

Hei, ma veramente hanno scritto ieri?
Ma se quell'atto del Senato dello Stato di New York è datato 6 gennaio 2016 (vedi qui e sopra), è mai possibile che possano dire e scrivere IERI ?
Suvvia... sono passati due anni e mezzo!
Oltretutto l'approvazione del Governatore di quello Stato, Andrew Cuomo, arrivò nell'ottobre dello stesso anno (vedi qui)... e mica ieri.

Chiaro è che Report, avendo pubblicato l'articolo non più di 24 ore fa (riprendendo molto probabilmente un'indagine delle medesima avvenuta due mesi addietro, a giugno), ecco che nel web s'è aperto un gran bel dibattito come se la cosa fosse fresca fresca.
Leggendo poi i vari nominativi “importanti” che amministrano in Italia questo settore e che sulla faccenda ci sono buttati come delle pere cotte, replicando (condividendo) addirittura in alcuni casi quel post, nonché riempiendo pagine e pagine di commenti (non mancano nemmeno gli “allenatori della nazionale di calcio”, sempre presenti anche nel turismo), beh; verrebbe da pensare che il turismo non è che lo seguano poi così attentamente, o no?

COMPLIMENTONI !!!... e che tristezza!!!

martedì 7 agosto 2018

Come fanno a fare un buon marketing nel turismo se i dati ricevuti sono sbagliati e vengono forniti dopo dei mesi ?


Ogni anno in Italia si spendono più di una decina di milioni di euro per ottenere dei dati mai omogenei (ad esempio vedi l'immagine a lato), e quindi nemmeno veritieri sulle presenze turistiche nel Bel Paese.

Diciamo che ognuno li emette seguendo dei parametri senza nessunissima logica tra gli uni e gli altri, nonché redatti in tempi davvero esagerati (dopo mesi e mesi).
Se poi pensiamo che l'averli in tempo reale con un click sulla tastiera nonché veritieri al 100% (più la motivazione del viaggio, nazionalità e un sacco di altre cosine molto importanti) sarebbe semplice come il bere il classico bicchiere d'acqua...

Infatti basterebbe l'ausilio di un solo algoritmo (sì, proprio uno solo) che con una spesa del poco più del nulla assoluto nel confronto di quanto si spende adesso, e da "pagare" solo la prima volta... ci sarebbe da chiederci se chi ci amministra vuole davvero risolvere i problemi o se sulla faccenda ci sguazza per chissà quali motivi (forse).
Per dirla in breve... in 5 anni, cioè da quando quell'algoritmo è stato trovato ma non utilizzato, hanno speso circa 50 mln di euro (100 miliardi di lire).
Ma chi sono attualmente gli autori di questi dati così impossibili?

Gli Osservatori Turistici regionali altro non sono che lo studio dell’analisi dell'offerta, dell'andamento e dell'evoluzione della domanda dei mercati turistici e per la realizzazione di un sistema di monitoraggio sulle attività di promozione, informazione ed accoglienza turistica.
Questi spendono a testa circa 130/180 mila euro all'anno... e siccome le regioni sono 20, il totale è presto fatto.
Concretamente, gli Osservatori operano nell’area Ricerche di Mercato e Statistiche, che è il centro di competenze per l’analisi statistica e l’analisi strategica a supporto delle attività di programmazione e pianificazione del marketing turistico.
E in ancor meno parole, gli Osservatori danno le presenze turistiche effettive in aiuto a chi fa il marketing.
Oltretutto vorrei sapere come e a chi indirizzano gli specialisti i loro programmi di marketing se quei numeri sono "errati" e gli arrivano dopo dei mesi.
Vabbeh!

Esistono poi gli Osservatori denominati di destinazione, che solitamente sono quelli comunali... e dulcis in fundo, a livello nazionale, c'è l'ONT o l'ONTIT, attualmente gestito dall'Enit.
Non mancano di realizzare i “loro” dati delle presenze, degli arrivi etc., l'Istat, la Bankitalia, UnionCamere, Federalberghi, Assohotel di Confesercenti, Cisl, Uil e Cgil, la sociometrica di molte società emergenti etc., i Big Data della telefonia etc., le Ditte specializzate etc. … e mo mi fermo sennò facciamo notte.
Moltissime di queste spendono mentre altre ci guadagnano.
Però alla fine chi paga è sempre Pantalone.

E giusto per non farci mancare niente (vedi immagine sotto), ecco che nel PST (Piano Strategico del Turismo 2017-2020) di cui evito altre considerazioni se non quella del costo (1,5 milioni di euro), ecco spuntare 220.000 euro per la implementazione di un software unico per la raccolta dei dati statistici sui flussi incoming, aumentando (e non risolvendo) il set di informazioni disponibili e la tempestività dei dati... come a dire che cercheranno, forse, di inglobare tutte quelle informazioni che girano nel web per renderle note con qualche giorno d'anticipo.
Abbè!



martedì 31 luglio 2018

Cosa è successo in quelle città internazionali dove nei Musei si entra gratis... ?


Non più prime domeniche di ogni mese “a gratis” nei Musei del Bel Paese.. anche se l'attuale ministro del Mibac, Alberto Bonisoli, darà libertà ai direttori dei musei di scegliere se procedere oppure no.
La motivazione fornita parla di utilità e che andava bene “come lancio pubblicitario”, mentre ora si rischia di andare “in una direzione che non piace a nessuno”.

Chi però ha fatto due conti dice invero l'opposto.
Infatti pare che l'indotto ci abbia guadagnato e non solo sotto l'aspetto economico come vedremo di seguito.
Ma nel mondo i nostri principali “tourism competitors” come la pensano sulla questione?

L'Inghilterra già dal 2001 promuove la gratuità delle collezioni permanenti di 50 musei pubblici: da allora un elemento centrale dell’economia inglese. Infatti i grandi musei non hanno neanche la biglietteria, anche se è posto ben in evidenza un contenitore che invita alle donazioni.
Fu però una decisione subito accompagnata da polemiche, ma si dimostrò un immediato successo.
A fronte di un investimento di 45 milioni di sterline da parte dello Stato, le visite free a istituzioni come British Museum, National Gallery e Tate, come ricordò la rivista on line Artribune, negli anni sono aumentate del 150%.
Inoltre, gli introiti su turismo e indotto sono stati superiori a 300 milioni.
I vantaggi?
Finanziari. Formativi. Culturali.
I Musei furono «obbligati» a progettare mostre serie e, insieme, coinvolgenti (a pagamento); a proporre continui riattraversamenti delle raccolte sviluppando specifiche tematiche, in modo da farle apparire attrattive (ancora a pagamento); infine, a rendere più accoglienti i loro servizi (bookshop, caffè, archivi). Ma la mossa ebbe soprattutto il merito di sottolineare la funzione autenticamente pubblica dei grandi musei.
Resi simili non a luoghi di intrattenimento, né a giacimenti da sfruttare, ma a università popolari, aperte a tutti.
Spazi dove favorire l’integrazione sociale e culturale, emancipati dalla «dittatura» delle società private. Laboratori del sapere, nei quali si possono maturare e condividere idee, sensibilità, senso critico, godimento individuale, un otium disinteressato.
Strutture necessarie nella vita di ogni città, come le biblioteche, dove ci si può recare più volte in un anno e destinate ai cittadini di tutte le età prima che ai turisti.

Negli Stati Uniti, ad esempio New York che è la città dove praticamente risiedono i maggiori Musei di quegli Stati, sono tutti “a gratis” in particolari giorni, ad eccezione del MET (la lista è qui).

Mentre in Francia anche il Louvre (10 mln di visitatori) è visitabile gratuitamente da tutti la prima domenica del mese, da Ottobre a Marzo, ed anche il 14 luglio, giorno della presa della Bastiglia e festa nazionale della Francia.
Sono inoltre tutti gratuiti per gli under 26 (cittadini europei).
E lo sono anche dal 2008 nell'intero mese di giugno.

In Spagna il Museo del Prado, ad esempio, è gratis dal lunedì al sabato dalle 18 alle 20, e la domenica ed i festivi dalle 17 alle 19.
Il Reina Sofia è possibile visitarlo gratuitamente la domenica pomeriggio (dalle 13.30 alle 19) e da lunedì a sabato le ultime due ore di apertura (dalle 19 alle 21).
Mentre per tutti gli altri, nessuno escluso, (qui) potrete trovare l'orario e il giorno per poterci accedere gratuitamente.

In India e in Russia la tariffa per i rispettivi cittadini è notevolmente inferiore a quella praticata ai turisti.
Questa può sembrare una misura discriminatoria, ma si basa sul presupposto che i cittadini già finanzino attraverso le tasse la gestione del patrimonio artistico nazionale.

E ora c'è da aspettare quale decisione prenderanno i direttori dei Musei nazionali...

Arriva notizia che pare ci sia stato un repentino cambio di marcia e che verrà aumentato l'accesso gratis nei Musei nazionali (ved. qui)... bene! 

L'insostenibile leggerezza e la contraddizione delle statistiche italiane


… eppure al Ministero del Turismo è depositato un software (aggratis) che fornirebbe le presenze (e non solo) in tempo davvero reale (in ogni secondo) con l'uso di un semplice click sulla tastiera.

Ma per chissà per quale motivo non vogliono attuare.

Chi li capisce è bravo!

L'immagine è fornita per gentile concessione (spero) della Concept di Luca Martucci che si è preso la briga di realizzare... e finalmente qualcuno che lo fa.

Ma a chi diamine servono dei dati così disuguali?

domenica 22 luglio 2018

Chi lavora nel turismo in Italia è gente seria, altrimenti mi starei sulle balle da solo.


Oddio, non proprio tutti sono poi così seri, per carità.
Ed è la stessa legge dei grandi numeri o per quelle di Murphy e dei suoi derivati che ci dicono che... vabbeh, diamoci un taglio... praticamente come a dire che prima o poi qualcuno che tanto serio mica lo è in questo settore ci capita per forza.

Alcuni, il Travel & Tourism Competitiveness Report ad esempio (World Economic Forum), sostiene che la massa degli appartenenti alla famiglia dei bovidi sia però notevole nel Bel Paese .
Infatti nella sua ultima stima del 2017 (il T&T la fa ogni due anni e pertanto la prossima avverrà nel 2019... su 136 Paesi) ci elenca nelle retrovie mondiali delle “Performance Overview” (vedi qui).
In poche parole il WEF ci dice che siamo una massa di capre e caproni... fateci caso.
Mannaggia a loro... o forse è meglio dire: "mannaggia a noi?"
Mi spiego meglio!

Ogni giorno nel turismo avvengono circa 10.000 riunioni, se non addirittura di più.
Meeting, assemblee, conferenze o come diavolo volete chiamarle, che si sommano ad altre in ogni dove nello Stivale.
Quindi 30.000 o 40.000 relatori ogni dì raccontano il cosa e il come si debba fare per migliorare il turismo nazionale, regionale e pure quello comunale.
Mentre se contiamo chi li ascolta e di conseguenza chi da questi “impara” o dovrebbe imparare, beh; non la finiamo più e il numero sale prepotentemente di conseguenza.
Ma chi sono i bovidi?
Chi parla o chi ascolta?... visto che le cose, leggendo quei dati del WEF, non è che vadano proprio allegramente per noi, no.
Eh già, da qui mica si scappa!
Quindi o i relatori non si spiegano bene, oppure chi da questi tenta l'ardita nuova sapienza, ecco che poi pare non ci capisca nulla.
Eppure non c'è persona, tra gli uni e gli altri, che non si reputi un serio professionista... e guai a contraddirli.
Qualcosa non va.

Infatti se è vero che siamo tutti così bravi e così sapienti tra relatori e ascoltanti, beh; allora perché nel “price competitivity” siamo al 124° posto (?)... nel “business enviroment” al 121esimo (?), nelle “prioritization of T&T” al 75esimo (?) e, tanto per darci una botta e non far notte, perché siamo in una marea di posizioni che vanno dal 50esimo posto in su?

Poi nel T&T qualcuno legge che nelle risorse umane e nel mercato del lavoro siamo al 67esimo, ed è in quel preciso momento che comincio a starmi sulle balle da solo.
E tu?

P. S.: E se noi siamo così bravi, ma allora quanto sono bravi in quelle nazioni che vanno meglio di noi?


sabato 30 giugno 2018

Si sono intascati i soldi dell'imposta di soggiorno ma...


Si sono intascati i soldi che dovevano versare al Comune di Roma... comincia così un articolo su Repubblica (vedi qui), che altro non è che alcuni alberghi della Capitale si sono “dimenticati” di versare la tassa di soggiorno da alcuni anni... dicono quattro e forse anche di più.

Una dimenticanza di un qualcosa come 4 mln e mezzo di euro che, per adesso, attraverso un controllo incrociato della Polizia, sono stati “trovati”.
Poi il resto arriverà.

Di già, aspettare che a qualcuno venga in cuore, avere la passione e in mente di fare dei controlli incrociati durati più di un anno nonostante sia passato quasi un ventennio del terzo millennio, mi è alquanto inusuale, se considero poi che, con l'ausilio di un semplicissimo software, la cosa poteva essere risolta da moltissimi anni... cosa che oltretutto pare che tutti ormai conoscano, e che l'ausilio di un algoritmo solo quei furbetti li "becca" in un attimo...

Ma a qualcuno interesserà l'eliminare queste discrepanze ed evitare i soliti noti furbetti?
Esiste qualcuno che abbia la voglia di porre fine all'andazzo generale che si verifica in ogni dove nello Stivale in materia di turismo come, ad esempio, l'eliminare definitivamente il sommerso nel settore ricettivo o che so, conoscere perfettamente e in tempo reale (in ogni secondo della giornata e non dopo dei mesi) le precise (al 100%) presenze turistiche, nonché la motivazione del viaggio dell'eventuale visitatore (tutte cose importantissime per il marketing), oppure togliere definitivamente la possibilità di emettere delle false recensioni (altri furbetti) e eccetera eccetera?

Anche perché quel programma software che annullerebbe immediatamente tutto quanto sopra scritto (e non solo... c'è molto altro di più) è stato depositato al Mibact circa 4 anni fa (vedi TDLAB) ma è finito, tanto per dire, nel dimenticatoio.
Ma non è solo finito al Mibact, cosa di cui se ne presumeva facilmente l'andazzo, eh no, mi dicono che quel software sia stato presentato ad alcuni parlamentari a Roma e proprio nel Parlamento; negli uffici dei sindaci di alcune città italiane (grandi, medie e piccole) e pure alle regioni alle persone preposte alla sua realizzazione (assessori del turismo e quant'altro).
Ma niente, e questo nonostante all'atto della presentazione tutti, ma proprio tutti, se ne siano sempre dichiarati estasiati dalla semplicità, dall'originalità e anche per via dell'utilità.
Poi però nulla aveva seguito e cadeva immancabilmente il silenzio assoluto.

E' mai possibile che a nessuno interessi e si preferisca continuarne il lamento seppur avendo la soluzione?


giovedì 28 giugno 2018

I tempi nazionali del Turismo


Il prossimo 3 luglio 2018 decadranno formalmente i 2 consiglieri del CdA dell'ENIT: Fabio Lazzerini e Antonio Preiti (vedi DM art.1).
Mentre tra poco meno di un mese, il 24 di luglio 2018, decadrà pure la presidente, Evelina Chistillin, rappresentante legale dell'ente (vedi DPR art. 1).
E le probabilità di rinnovo alle medesime Signore e Signori sono praticamente lo 0,0000000000000... 0001%, imho... e a quello che si sente in giro.

Per nominare il presidente ci vuole circa un mesetto, anche perché prima il ministro deve proporre il nominativo, poi la cosa va preliminarmente in Consiglio dei Ministri, poi le due X Commissioni di Camera e Senato devono esprimere parere non vincolante, poi la cosa torna in Consiglio dei Ministri per l'approvazione definitiva e infine si trasmette il tutto alla Presidenza della Repubblica che con suo apposito decreto (DPR) effettua la nomina formale.
Sempre che vada bene.
Invece per i consiglieri è sufficiente un decreto ministeriale.
Quindi al Governo sono già in ritardo... e si andrà quindi certamente in regime di prorogatio, mentre i decaduti, ovviamente, nel frattempo, non faranno più una beneamata (?) ricevendo però lo stesso l'erario pattuito a monte, poiché fino all'insediamento del nuovo CDA lo stipendio lo prendono di sicuro.

Se poi pensano, intanto, di fare pure il passaggio di competenza ad altro ministero e/o ribaltare l'ente, come da annunci,... allora tanti ma tanti e ancora tanti carissimi auguri!
Infatti di solito, ad agosto, il Parlamento chiude e riapre più o meno alla metà di settembre.
I pareri delle commissioni non sono vincolanti, ma sono obbligatori per la nomina del presidente dell'ente (per Legge).
Quindi o fanno la proposta nei prossimi 15 gg., oppure è chiaro che se ne riparla a ottobre.
Cioè fra tre mesi, appunto.

A questo punto bisognerebbe aggiungerci i 224 gg. necessari per traslocare il ministero dal MIBAC(T) al MIPAAF(T), che appunto furono quelli per spostare il Turismo dalla PdC al MIBAC(T) nel 2013 (vedi. qui il dettaglio).

E comunque anche nel Consiglio dei Ministri di ieri (vedi qui) del passaggio di competenza del turismo al MIPAAF, nisba.
Quindi il tutto a data da destinarsi... e solo per iniziare tutta 'sta la faccenda.


venerdì 22 giugno 2018

Ma davvero l'Italia è per gli idioti?


C'è qualcosa di tragico nel nostro glorioso Paese!
L'Italia che ha dato i natali a uomini illustri i quali hanno inventato e scoperto cose tali da aver cambiato il mondo.

Citiamone alcune tanto per chiarirci le idee: la radio, il telefono, il motore a scoppio, la pila elettrica, la lampadina, il pianoforte, l'elicottero, il telescopio, i raggi X e i veicoli spaziali, l'anestesia, la bussola e il giornale, la macchina per scrivere.
E qui mi fermo per non tediarvi troppo, altrimenti sai quanto la si potrebbe portare avanti?
Però ripeto.

Com'è possibile che una terra tanto generosa e produttrice di autentici geni dia spazio, nonché palanche in gran quantità, a quei “produttori di marketing turistico” dell'Enit che sulle pagine governative (ved. italia.it) apostrofano per iscritto il turista che ci viene a far visita, straniero e non, con un termine (for dummies) che tradotto vuol dire: per negati, per manichini, per imbecilli, per principianti e per idioti?

Ma cosa c'è di così simpatico nel definire dei deficienti chi ci viene a far visita e a portarci del benessere?
Suvvia!
Riconquistiamo un minimo di dignità!


domenica 3 giugno 2018

Vogliono mettere il Turismo con l'Agricoltura ma...


Poche ciance e vengo subito al fatto.

Il 1° giugno 2018 scorso hanno giurato i Ministri della molto probabile XVIII Legislatura e, tra gli altri, Gian Marco Centinaio viene nominato Ministro dell'Agricoltura... ad Alberto Bonisoli, qualche minuto dopo, verrà dato quello del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MIBACT).
E fin qua nulla di male o di chissà che.

Ma ancor prima che il fatto avvenga, Alberto Crepaldi, un giornalista del FQ, dell'Espresso, di Wired eccetera eccetera che da tempo segue e scrive di turismo, ecco che al mattino delle stesso giorno rilancia in un suo articolo (ved. qui) la possibilità che al Gian Marco Centinaio venga dato, oltre all'Agricoltura, anche il turismo.

Qualche piccola personale ricerca (ved. immagine sotto) e lo stesso interessato, Centinaio, conferma totalmente la cosa (ved. qui), e che nel prossimo Consiglio dei Ministri, lunedì 4 Giugno, verrà ufficializzato l'incarico, eppure...


eh già, eppure gli stessi colleghi della Lega del Centinaio pare non abbiano gradito proprio lo spostamento del turismo nella passata Legislatura.
Infatti dall'elenco nominale di chi votò nel 2013 (ved. qui la seduta 38 del 21 Giugno) il passaggio del Ministero del Turismo dalla Presidenza del Consiglio al Mibact (Presidente del Consiglio Letta e Ministro Bray), non ne apparve nemmeno uno della Lega.
Come a dire che tutti votarono contro.
Anche perché, e giustamente, quel Decreto avrebbe procurato un nulla di fatto per almeno 6 mesi, cosa che nel Turismo non è che sia una cosa così buona e saggia... e come purtroppo avvenne.
Quello che poi accadde, a causa di quella sciagurata scelta (tra le infinite lamentele degli operatori, delle associazioni etc. etc.), fu che passarono ben 224 giorni (ved. Qui) prima di poter trasferire dalla PdC ai Beni Culturali le 33 persone (erano 34 ma una in quel periodo andò in pensione), per i fondi etc. … insomma, per svolgere tutti i passaggi della burocrazia 
Quindi una marea di tempo perso nel nulla. 

Tra l'altro per trasferire la direzione Turismo al MIPAAF e farlo diventare il MIPAAFT (Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali e del turismo) serve un vero e proprio provvedimento di legge che abolisca il precedente, e così pure svariati articoli del decreto ArtBonus convertito da non moltissimo tempo in Legge.
Sì certo, si può fare per decreto... ma i tempi "burocratici" non cambiano granché (ved. qui).
E poi, da programma, vorrebbero pure ripetere tutta la trafila una seconda volta dopo aver costituito il ministero del turismo, previa modifica della Costituzione?
Suvvia!
In tale maniera i mesi persi sarebbero di conseguenza 12 se non addirittura 18... in poche parole un anno (e mezzo in più) giusto giusto che, a conti fatti, comporterebbe anche una inutile spesa annua di 532.000 euro.
Nel mentre le altre nazioni a noi concorrenti, turisticamente parlando, volano.
E sai le risate che si fanno?

C'è anche da dire che non sono assolutamente contro a priori di chi si prende o prenderà quel ministero... il tutto, imho, dipende sempre da chi si circondano.

E l'esempio più pratico arriva da un certo Seiji MAEHARA che era il Ministro del turismo giapponese (e il turismo in Giappone andava e sempre va a gonfie vele) ed era anche il responsabile di altri dicasteri, come quello delle Infrastrutture, quello della terra (land) che è il corrispondente del nostro Ministro dell’Ambiente e quello dei trasporti.
Nonché Ministro di Stato per Okinawa Territori del Nord e gli affari, e Disaster Management.
Come facesse questo signore a seguire tutto quel lavoro è molto semplice, circondarsi di validi collaboratori, ma soprattutto sotto l’aspetto meritocratico.

Quindi non è il nome ma il come si inizia che non va bene per nulla. 
Ma non bastano gli esempi del passato?



domenica 27 maggio 2018

Praticamente la Corte dei Conti scrive chiaramente all'Enit: "Non state facendo una mazza!"


Hei, questa non è una critica alla Corte dei Conti, ci mancherebbe altro, ma siamo in Italia... e anche la Corte dei Conti ha le sue procedure burocratiche e i suoi tempi.

E produce i suoi risultati a fronte di delibere che, ad esempio, nel caso di ENIT vengono emesse con un ritardo di circa 18 mesi dalla data formale di chiusura di un esercizio finanziario.

Tanto per capirsi, l'ultima delibera della Sezione di controllo degli enti della CdC su ENIT che sia rinvenibile sul loro sito risale al 27 luglio 2017 e risulta essere la delibera n.69 del 22/06/2017.
È una delibera che relaziona sul risultato economico di ENIT del 2015, che poi è l'anno di insediamento dell'attuale CdA, a far data dal 07/10/2015.
È interessante da leggere, perché si scoprono diverse cosette.
Mi aspetto che a giugno/luglio 2018 pubblichino quella dell'esercizio finanziario del 2016, che poi è l'anno effettivo in cui hanno assunto e nominato i nuovi dirigenti (Bastianelli, Nucara e Milano)... vedi qui.
Scrive la CdC a pag. 13
Con la legge n. 71 del 24 giugno 2013 sono state trasferite al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (Mibact) le funzioni esercitate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri in materia di turismo e, con d.l. 31 maggio 2014, n. 83, convertito con modificazioni nella legge n. 106 del 29 luglio 2014, l’Enit è stato trasformato in ente pubblico economico (EPE), sottoposto alla vigilanza del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. In sede di conversione del decreto legge, il legislatore ha disposto altresì l’inserimento dell’Ente nella piattaforma tecnologica e nella rete internet, attraverso il potenziamento del preesistente portale “Italia.it”.Ciò anche allo scopo di realizzare e diffondere una “Carta del turista”, pur se solo virtuale, che consenta, mediante strumenti, canali digitali e apposite convenzioni con soggetti pubblici o privati, di effettuare pagamenti a prezzo ridotto per la fruizione integrata di servizi pubblici di trasporto e degli istituti e dei luoghi di cultura.
Praticamente la famosa piattaforma nazionale di gestione delle virtual card turistiche, di cui oltretutto ne appaiono alcuni commenti da parte del sempre precisissimo Frap1964 in questo blog, al post (vedi qui), e che altro non è che una delle mission principali di ENIT già contenuta in una specifica previsione di legge del 2014, che poi altro non è che il famoso decreto Art Bonus.
Hanno però fatto qualcosa in ENIT, da allora, i super esperti web 2.0 & soci di quell'ente ?
Una mazza!
Se non sostenere a più riprese che "ci stiamo provando, ma non è una priorità".
Certo.
Per loro non è mai stata una priorità quella di creare il meccanismo di autofinanziamento dei Comuni potenzialmente sostitutivo della ridicola tassa di soggiorno, cosa che oltretutto in questi giorni è ritornata di moda per via dell'intenzione della Lega e del M5S di eliminarla in tutto lo Stivale.
Presumo però che non abbiano mai saputo il come fare e di conseguenza non l'hanno nemmeno mai iniziato... e neppure pare c'abbiano mai provato.
E tantomeno hanno cercato in giro di contattare chi quelle soluzioni le ha e per ovviare al fatto... forse perché “coloro o colui” non facevano e non fanno parte dei loro “amici”?
Boh, vai a sapere!... forse.
Per i responsabili dell'Enit è stato m
olto meglio e più produttivo occuparsi di fiere, dei social, del foliage (vedi qui) e di tutto il resto dei vari e diversi annunci inconcludenti (poi su questo punto specifico credo che tra non molto ne leggeremo delle altre belle)... infatti dopo pochissime ore ecco che Frap1964 dice la sua che ovviamente stracondivido al 100%, e che linkerò alla fine di questo post.


Inoltre, tanto per capire quanto geniali siano stati quelli del PD, Renzi in testa, nel trasformare l'ente e gestire il contenimento della spesa pubblica con la loro maggioranza parlamentare nel 2015, scrive la CdC a pag. 15
Inoltre, ai sensi dell’art. 1, comma 479, della legge n. 208 del 28 dicembre 2015, all’Enit non si applicano “le norme di contenimento delle spese previste dalla legislazione vigente a carico dei soggetti inclusi nell’elenco dell’ISTAT delle amministrazioni pubbliche di cui all’art. 1 della legge 31 dicembre 2009 n. 196 e successive modificazioni”. Trattasi di una espressa esclusione dalla applicazione della normativa di contenimento della spesa (cosiddetta spending review), motivata, dallo stesso legislatore, con l’esigenza di “assicurare la piena ed efficace realizzazione degli obiettivi istituzionali perseguiti” (art. 1, comma 479, normativa cit.), che, tuttavia, appare scarsamente coerente con la previsione di cui al comma 1 dell’art. 16 del d.l. n. 83/2014 che esordisce, nel disegnare il nuovo modello organizzativo, con l’esigenza “di assicurare risparmi alla spesa pubblica”, coerentemente con le esigenze di coordinamento della finanza pubblica e di contenimento dei costi, recepite ormai anche a livello costituzionale (artt. 81 e 97) e che dovrebbero improntare il modello operativo e gestionale di tutte le amministrazioni riconducibili al modello della “finanza pubblica allargata”.

Di fatto è la legge di stabilità del 2015 (la famosa "finanziaria"). Il comma 479 prevede:
479. Al fine di assicurare la piena ed efficace realizzazione degli obiettivi istituzionali perseguiti, non si applicano alle federazioni sportive nazionali affiliate al Comitato olimpico nazionale  italiano (CONI)  e  all'ENIT-Agenzia  nazionale  del  turismo  le   norme   di contenimento delle spese previste dalla legislazione vigente a carico dei  soggetti  inclusi   nell'elenco   dell'Istituto   nazionale   di statistica   (ISTAT)   delle   amministrazioni   pubbliche   di   cui all'articolo 1 della legge 31 dicembre 2009,  n.  196,  e  successive modificazioni. All'attuazione della disposizione di cui al precedente periodo si provvede  nell'ambito  degli  stanziamenti  autorizzati  a legislazione vigente. 

Capito? 
Praticamente se la gestione delle spese viene fatta totalmente a capocchia, va benissimo uguale.
Perchè non si applicano le norme di contenimento delle spese previste dalla legislazione vigente.
E tutto questo "per assicurare la piena ed efficace realizzazione degli obiettivi istituzionali".

Poi a pag. 18
A seguito della conversione dell’Agenzia in ente pubblico economico, il Commissario straordinario, con deliberazione n. 19 del 2015, ai sensi dell’art. 16, comma 8, del d.l. n. 83 del 2014 conv. nella legge n. 106 del 2014, ha adottato un nuovo modello organizzativo composto da 140 posizioni lavorative, di cui 8 dirigenziali.

Per fortuna, poi, storicamente, è saltata questa genialata di Radaelli.

Poi a pag. 20, sull'inserimento dei fuoriusciti da Promuovitalia
Tale inserimento di 16 unità di personale è stato effettuato con decorrenza 28 maggio 2016 (come da verbale del collegio dei revisori n. 8/2016).
Inoltre, come sottolineato nella nota integrativa al bilancio 2015, tutto il personale Enit a tempo 
indeterminato (dirigenti e comparto) ha optato per il trasferimento presso altra pubblica
amministrazione, ma nel periodo di riferimento del bilancio che si esamina (2015), non sono state
registrate né uscite per trasferimento né nuove assunzioni.
Si rappresenta infine come il Mibact, con nota prot. n. 12791 del 13 settembre 2016, abbia
segnalato l’illegittimità delle progressioni economiche orizzontali effettuate durante la gestione
commissariale (nel corso del 2015) invitando a ritirare l’atto conclusivo della procedura. Per tale
problematica risulta essere stato richiesto dall’ente un parere all’Avvocatura dello Stato.
E’ necessario in proposito richiamare l’attenzione sulla necessità di un effettivo controllo sulle
procedure di assunzione che andranno ad effettuarsi (alcune delle quali sono in corso di
espletamento) e sulla struttura (ormai privatistica e collegata al CCN di categoria) della
retribuzione da corrispondere ai dipendenti neoassunti, considerato che la stessa legge di riforma, 
con norma di chiusura e di carattere generale, prevede (comma 12 dell’art. 16 del d.l. 83/2014) 
che “dall’attuazione del presente articolo non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza
pubblica”.

Alla luce di tale primaria esigenza di contenimento dei costi della gestione, sarebbe essenziale regolamentare le politiche organizzative e retributive del personale proprio all’interno della convenzione triennale col Mibact, con una proiezione dei costi che si andranno a sostenere.

Chissà se poi lo avranno fatto (io ne dubito fortemente).
E a seguire...
Gli atti di riorganizzazione della dotazione organica e quelli determinativi della struttura
retributiva si appalesano infatti alla stregua di atti “fondamentali” per la vita dell’Ente (come tali soggetti all’autorizzazione del Ministero vigilante, per espressa previsione statutaria) in quanto finiscono per irrigidire la spesa e condizionare le assegnazioni finanziarie future.
Analoga esigenza di controllo, in termini di sostenibilità della relativa spesa, si rivela indispensabile anche per il personale delle sedi estere, cui non possono non applicarsi i criteri di contenimento dei costi e di razionalizzazione della struttura organizzativa che ormai si impongono a tutte le amministrazioni che operano all’interno del perimetro dell’azione pubblica.


Poi a pag. 25
L’importo cospicuo dell’avanzo della gestione di competenza appare verosimilmente ricollegabile ad una sostanziale “stasi” dell’ente nello svolgimento dell’attività istituzionale, in relazione al periodo di trasformazione della struttura.

Praticamente la CdC scrive chiaramente: non state facendo una mazza, se avete un avanzo del genere.

Poi a pag. 26
Anche con riferimento ai contributi di Regione, Province e Comuni si rilevano consistenti
riduzioni, dovute ad una minore attività promozionale realizzata nel 2015 rispetto agli anni
precedenti, per i motivi già esposti e che si risolvono nella sostanziale “stasi” amministrativa
durante il processo di trasformazione.


Praticamente la CdC ribadisce chiaramente: state dormendo.

Poi a pag. 27
Un dato saliente è l’osservazione di come, rispetto al totale delle spese sostanzialmente qualificabili di “funzionamento” dell’ente (spese per organi, per personale e spese generali), l’importo delle spese promozionali, che sono quelle tipicamente riferibili alla mission dell’ente – rivestano un carattere del tutto marginale: difatti, a fronte di un totale di circa 11,5 milioni di spese di funzionamento, quelle per l’attività caratteristica (appunto, promozionale del settore turistico) si attestano a poco più di 3,8 milioni (il 33 per cento circa). 

Questo si sapeva benissimo... per anni gli hanno tagliato i fondi.

Poi a pag. 30, sul contenzioso in atto
L’Enit, relativamente ai contenziosi che la riguardano, ha vincolato una quota dell'avanzo di
amministrazione per un importo pari ad euro 510.808 ed ha accantonato la stessa cifra in un apposito “fondo rischi” nello stato patrimoniale (la specifica di tali contenziosi è riportata
nell’Allegato tecnico). Merita segnalare, per il rilevante importo, un contenzioso relativo ad una richiesta di risarcimento danni di euro 14.565.546,80 con riferimento ad una risoluzione contrattuale per l’allestimento degli 
stand fiera nel triennio 2012/2014 intentato dalla società appaltatrice, rispetto al quale l’Avvocatura di Stato, richiesta di specifico parere, ha ritenuto “possibile” la soccombenza. Quanto esposto rende particolarmente problematico il mantenimento, per il futuro, degli equilibri di bilancio dell’Ente.

"Possibile" quindi che perdano una causa milionaria e falliscano definitivamente. 
Secondo me è invece piuttosto improbabile, ma all'avvocatura, naturalmente, si son voluti parare le spalle nel caso in cui...

Poi a pag. 41, nelle conclusioni
L’Enit – Agenzia nazionale del turismo - è stata trasformata in ente pubblico economico (EPE), sottoposto alla vigilanza del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, con decreto legge n. 83 del 31 maggio 2014, convertito con modificazioni nella legge n. 106 del 2014. La legge citata stabilisce che la trasformazione è disposta, oltre che per “migliorare la promozione dell’immagine unitaria dell’offerta turistica nazionale e favorirne la commercializzazione”, anche al fine di “assicurare risparmi della spesa pubblica”.
L’osservazione riferibile alla gestione concreta dell’Ente mostra, nell’esercizio di riferimento, la sussistenza di problematiche applicative di non poco momento, se si considerano le criticità della gestione già evidenziate nelle relazioni degli anni precedenti, anche con riferimento alla struttura organizzativa dell’ente, le cui sedi estere operano in maniera sostanzialmente autonoma - difficilmente controllabile - sulla base di trasferimenti finanziari che transitano attraverso il bilancio dell’Ente sotto forma di partite di giro.
...
L’esame dei documenti finanziari ha evidenziato, tra l’altro, l’esigenza di un reale controllo della spesa per il personale, considerato che la stessa assorbe oltre la metà (il 54 per cento circa) del totale delle uscite con riferimento agli impegni al 7 ottobre 2015 (euro 17.116.434).
E’ necessario in proposito richiamare l’attenzione sulla necessità di un costante controllo sulle procedure di assunzione che andranno ad effettuarsi (alcune delle quali sono in corso di espletamento) e sulla struttura (ormai privatistica e collegata al CCN di categoria) della retribuzione da corrispondere ai dipendenti neoassunti, considerato che la stessa legge di riforma, con norma di chiusura e di carattere generale, prevede (comma 12 dell’art. 16 del d.l. 83/2014) che “dall’attuazione del presente articolo non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica”.
Occorrerebbe inoltre implementare gli strumenti di controllo della sostenibilità della relativa spesa per il personale delle sedi estere.
...
In tale situazione, le recenti modifiche normative che hanno portato l’Ente ad assumere una veste sostanzialmente privatistica, orientando l’attività dello stesso sulla base di un rapporto
sostanzialmente “pattizio” affidato alla convenzione triennale con il Ministero vigilante
dovrebbero essere accompagnate da un rafforzamento effettivo del sistema dei controlli.
Sotto tale profilo, peraltro, appare scarsamente coerente con il citato obiettivo di riduzione dei 
costi l’esclusione dell’Ente dalle norme di contenimento delle spese previste dalla legislazione vigente a carico dei soggetti inclusi nell’elenco dell’ISTAT delle amministrazioni pubbliche (art. 1, comma 479, della legge n. 208 del 28.12.2015).

Cioè la CdC ribadisce che questa norma di "efficienza" è del tutto incoerente.
Dopodichè bisognerebbe sapere, nei dettagli, cosa prevedono e quali effettivi vincoli operativi comporta il complesso delle norme di contenimento delle spese previste dalla legislazione vigente.

Insomma, per riassumere, e scusate intanto per tutte le inevitabili lungaggini del testo sopra, ma...

In CdC sono sì lenti, ma poi arrivano, e quando arrivano sono mazzate... e alla Corte dei Conti le cose le capiscono, le conoscono e soprattutto le scrivono e le pubblicano.
Nel mentre io (ma non sono il solo per mia fortuna che segue attentamente quell'andazzo) aspetto la prossima relazione... con una certa curiosità.

In ENIT hanno chiuso il 2016 con un avanzo di oltre 15 milioni... altro che "stasi" dell'ente in trasformazione.
E, come accennato in questo post, per chi davvero si vuole interessare di turismo eccetera eccetera... ecco il post di Frap1964 che vi avevo promesso... vedi qui. E buon divertimento! 


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