giovedì 31 agosto 2017

A cosa serve l'Osservatorio Nazionale del Turismo?

Ma c'è qualcosa di più desolante dello stato di aggiornamento del portale dell'Osservatorio Nazionale del Turismo ?... (ved. Qui e nell'immagine a lato).


Guardate i dati che propone e a quando risalgono.
La cosa più recente è un'infografica base-base che risale a maggio (alla voce “il turismo in cifre 2017”).


E anche su questo fronte pare che la Roberta Milano non abbia fatto una gran bella figura, imho!

Poi l'ultima ricerca pagata a Travel Appeal di Mirko Lalli ovviamente non c'è (ved. immagine sotto): secondo me perché se la si leggesse nel dettaglio salterebbe fuori che è una gran (ma a che cosa serve?)... beh, fate voi il che cosa è, io proprio non ne capisco l'utilità. .
Infatti mi appaiono dati che poco hanno a che fare con la realtà (ved. qui)... ma li esamineremo tra qualche tempo a stagione finita, giusto per conoscerne l'eventuale utilità e la precisione (ved. qui La Stampa)... e qui sul sito dell'Enit.
E pensare che mesi prima di quell'affidamento diretto (si presume non fosse una gara e quindi sotto la soglia dei 40.000 euro), si ebbe l'ardire di ipotizzare chi poi, mesi dopo, (ved. Qui) avrebbe ricevuto l'incarico... e così fu!
Vabbeh dai, è solo questione della nostra eterna “fortuna” in queste cosette.


Ma ritornando al sito dell'Osservatorio Nazionale del Turismo, ecco che si nota che il trend è fermo all'ottobre 2016... come a dire “loro sì che corrono forte”... naturalmente si fa per dire.


Ma la cosa più strana ed incomprensibile per gente normale, è che all'Enit spenderanno 13 milioni di euro (sito, indagini e pubblicità) tra cui 'ste cose che non servono ad una benemerita mazza (imho)... mentre nei cassetti del Mibact dispongono già da anni di un programmino digitale per nulla dispendioso ma utilissimo, il quale aggiornerebbe in un solo attimo (secondo per secondo) tutti i parametri ed i numeri di cui hanno bisogno... e che in simultanea aggiornerebbero i dati web dell'Osservatorio Nazionale del Turismo.
Ma campa cavallo...


P. S.: Quel programmino depositato chissà dove al Mibact è del sottoscritto... ma forse per il fatto che io a “quelli” sto sulle balle immensamente per via di questo blog (depoliticizzato) che le cose “mal fatte” nel turismo non le manda di certo a dire... lì rimarrà!
Amen!



mercoledì 30 agosto 2017

Turismo Liguria: ultima regione d'Italia per presenze turistiche?

Noi siamo probabilmente ritardati mentali.
Per anni si è cercato di capire come mai la Liguria avesse un mostruoso deficit di presenze turistiche rispetto al resto d'Italia, ma solo ora siamo riusciti a svelare il mistero.

La spiegazione è peggiore di quanto potessimo immaginare.

I nostri attuali “governanti” (Toti, Cavo, Rixi, Gianni Berrino che è poi l'assessore al turismo... & Co), come del resto i precedenti, ricevono una montagna di denaro per questo settore attraverso la riscossione delle nostre tasse, le più alte d'Europa (sic!), e la butta nel cesso, per usare una espressione elegante.


Giovanni Toti e la sua banda di “non simpatici per nulla” hanno finanziato, assumendoli, una pletora di consociati ai loro partiti (ma è bene ricordare che loro finanziano ma chi paga siamo noi) che sull'argomento turismo non ci capiscono proprio una benemerita mazza.
Qualche esempio?
No, altrimenti faremo notte... ma se li cercate qui nel blog ne trovate a bizzeffe.


Poi usando un linguaggio più burocratico... ma come minchia si fa a dare delle palanche a trombati politici senza pregresso e metterli a comandare un comparto così tecnico come il marketing turistico (?)... evviva, come sono buoni lor “galantuomini”!
Ci sarebbero poi tante altre storie analoghe da raccontare per indignarsi.
Ma sono sufficienti queste, suppongo, per fare il quadro della situazione in cui ci troviamo a causa dei “non simpatici per nulla” seduti in regione Liguria, fottendosene del cosiddetto bene comune. 
Ed ecco perché gli ultimi dati delle presenze turistiche fanno pena da matti e anneghiamo nei passivi di bilancio laddove invece dovremmo andare a gonfie vele.
E il tutto nonostante ci martellino gli zebedei con il loro perenne: “tutto va bene Madama la Marchesa”... nonché accompagnati dalla stampa locale che per chissà quale motivo li agevola pure.

Altro che spending review, qui turisti a gogò a tutto andare... dicono.
Eh già, dicono!
E invece seguitano a scialacquare capitali per red carpet che non servono a nulla e fanno solo del gran casino... oppure per l'ultima Toti & Co. trovata, eccovi le olive taggiasche pubblicizzate al congresso di Comunione e Liberazione che con l'argomento c'entrano come i cavoli a merenda, e pure al costo di 70.000 eurini (settantamila, cazzo! Mica pizza e fichi, neh!) che non li spendi nemmeno nelle fiere turistiche più importanti del mondo.

Ospitare scrocconi e mantenere lazzaroni?
Boh, non dico nulla!
So solo che i dati delle presenze turistiche dei primi 7 mesi dell'anno sono fermi al + 2,43% (quelli di luglio sono usciti oggi che ormai siamo a settembre... e meno male che dicono di darli in tempo reale) e che di questi tempi di vacche (presenze turistiche) grassissime in tutta l'Italia, in tutta l'Europa e in tutto il mondo intero.
Ma cosa ne so!
Ma fare il -4.58% in meno di arrivi e il -2.58% in meno di presenze italiane a luglio in Liguria, in un periodo in cui ci sono notoriamente problemi su svariate destinazioni estere è veramente desolante (cit. Frap1964 nei commenti).
E quanta tristezza, ma triste ben, saperli ancora lì ad amministrarci... e nel mentre loro parlavano e parlano ancora di cifre sul 20/30% in più... per non dire di quelle vicino al + 100% se non oltre.

sabato 26 agosto 2017

#lamialiguria al posto sbagliato

Capita che il sito turistico della Regione Liguria, "#lamiaLiguria", sia gestito da luglio da Liguria Digitale.

I più si chiederanno il perché questo (il sito) non sia più “organizzato” dalla preposta che dovrebbe essere l'agenzia del marketing turistico, InLiguria, almeno l'è sempre stato e lo è da tutte le parti del mondo... ma questo cercheremo di capirlo dopo.
E accade così che il Comune di Recco venga segnalato ai visitatori, non tanto per la famosa focaccia, quanto per una presunta abbondanza di castagne (ved. qui).

Così pure il borgo di Sori viene decantato per la produzione di asparagi, di cui fino ad ora nessun sorese era evidentemente consapevole.
A peggiorare la situazione, una fotografia che riguarda Camogli: "Invece di un'immagine del borgo, è stata pubblicata una fotografia che con Camogli non c'entra nulla, pare Noli”.
Inoltre sul sito ci sarebbero anche dei testi completamente sbagliati: "Le informazioni sulla Chiesa Parrocchiale di Bogliasco sono totalmente errate”, dice Pastorino, ex sindaco di Bogliasco... e se non le conosce lui che ne è stato il sindaco...
In poche parole un gran caos di informazioni completamente errate che non agevolano per nulla il turista che così si confonde.
Ma perché quel sito è finito in gestione a Liguria Digitale e non è rimasto laddove era prima, e vale a dire all'agenzia del marketing del turismo, cosa che oltretutto sarebbe alquanto più logica?
Ora c'è da dire che conosco abbastanza bene la situazione che lì regna (Liguria Digitale), avendone più volte descritto qui sul blog le varie vicissitudini non granché gratificanti per loro, imho, ma ancor meglio credo di sapere il come la va nell'agenzia del marketing turistico.
D'altronde qui su di loro s'è scritto talmente tanto che a volte mi viene la nausea.
E a parte il fatto che nell'agenzia InLiguria (quella del marketing turistico... si presume) dovrebbero essere in circa una quarantina, poco più o poco meno, e che risulta abbastanza strano che non sappiano organizzarsi da soli senza l'ausilio di Liguria Digitale dove pare che di turismo ne capiscano quanto ne posso capire io di protoni, neutroni ed elettroni... cioè qualcosa molto vicino allo zero assoluto, se non ancora di peggio.

Chiaro è che non do la colpa ai collaboratori dell'agenzia InLiguria (quei 40 o su per giù), ma ritengo che la responsabilità sia di chi lì ci comanda... infatti non esistono cattivi collaboratori ma solo ed unicamente dei pessimi capi (e con questo sono mille volte che lo scrivo o su per giù)...

E il “capo” del marketing turistico della Liguria risponde al nome di Carlo Fidanza.
Un trombato politico di Fratelli d'Italia che nello specifico settore mai ebbe il minimo pregresso, ma pare si interessasse più di etichettatura di conigli, api e via dicendo (ved. Qui).
Gira voce che quella posizione gli sia stata “omaggiata” proprio per intercessione della capa di quel partito, la Giorgia Meloni, ad ennesima dimostrazione che alle belle parole, per quel tipo di gente, non seguono mai i fatti.
Lo stesso assessore del turismo è naturalmente di Fratelli d'Italia, Gianni Berrino, e così pure i collaboratori inseriti in quel settore (ved. qui), ma anche qui, naturalmente, senza la minima conoscenza sia di turismo che di trasporti, che sono poi le deleghe di quell'assessorato... ettepareva andasse diversamente. 

Risulta inoltre che per quella posizione fu addirittura a loro prospettata la possibilità di avere l'indiscusso migliore del mondo, Pere Duran, per almeno qualche mesetto (ved. qui) e la cosa sarebbe equivalsa a come ricevere la manna dal cielo il poter lavorare ed imparare da lui... ma la risposta fu che ci avrebbero pensato... chissà quanto poi ci pensarono non si sa, ma fu così che ci misero Carlo Fidanza.
In verità ne avevano anche un altro con un discreto pregresso... ma questa è un'altra storia.
C'è anche da dire che le varie associazioni del settore turismo ligure, all'atto di quella nomina, ne furono felici e contente... bisognerebbe però vedere se lo sono ancora.
Di certo qui nel blog non si ebbe la stessa loro considerazione nelle possibilità lavorative del Fidanza in quel settore, anzi, ma noi non contiamo nulla e di conseguenza...

Ora da tempo, Liguria Digitale, spende le palanche che dovrebbe spendere l'agenzia del marketing (ved. red carpet ed altre cosette che col digitale non c'azzeccano proprio per niente), mentre adesso s'è presa anche il sito... che con le panzane che ci scrivono accennate all'inizio del post, beh; danno l'esatta dimensione dell'ambaradan che c'è da quelle parti.

Forse che tutto ciò voglia dire che del Fidanza non si fidino granché (?) ed è così che danno delle responsabilità, che invero toccherebbero all'agenzia del marketing turistico, a Liguria Digitale?
Ma come sono messi da quelle parti?
Boh!

… e finirà che prima o poi scriveranno che il pesto è originario di chissà quale altra regione o addirittura un altro Paese... o che in Liguria ci si va unicamente per sciare.


domenica 13 agosto 2017

I rompimenti grandi, medi e piccoli del turismo ligure...

19% in più di presenze balneari in Liguria (dicono), mentre la media italiana è sul + 16%.
Pertanto, secondo questi dati decantati da Giovanni Toti, la Liguria sarebbe la quarta per presenze in aumento percentuale in Italia, come riportato dal Secolo XIX in data odierna.
Prima l'Emilia Romagna col + 24%... seconda la Toscana col + 23% e terza la Puglia con un bel + 22%.
Ma chi li da 'sti numeri?
La CNA balneari... e vabbeh!


Peccato che quel 19%, in Liguria, non rispetti per nulla le presenze alberghiere... ferme al +1% per quanto riguarda gli esteri, e sulla media annuale dell'organizzazione mondiale del turismo che per il 2017 le dava in aumento del 4/5%... strano, neh!... quindi nulla di così eclatante, anzi...

E' davvero moto strano, anche perché già l'anno scorso il Toti aveva dichiarato il pienone sia in spiaggia che negli alberghi (ved. Qui) (ma soprattutto vedi qui) nel medesimo periodo preso in considerazione, e a quanto ci è dato sapere, in Liguria, non sono né aumentate le capienze degli stabilimenti balneari, anzi il mare si prende tutti gli anni qualche centimetro riducendo l'ampiezza delle spiagge... e nemmeno si sono costruiti quegli alberghi per ospitare quel 19% che dichiara lui e loro... quindi se erano già pieni l'anno scorso vorrei tanto sapere dove li hanno messi quest'anno quei 19% in più.
Mah!

Morale della favola “Tottiana”, siamo andati a vedere le web cam sparse sul territorio ligure per vedere di nascosto l'effetto che fa (le immagini sono state prese dalle 10:50 alle 11:10 di oggi 13 agosto 2017), e... non mi pare proprio che sia presente tutto 'sto casino di gente...












Poi, non contento, s'è fatto un giro nelle web cam spagnole, e...Lloret de Mar, Benidorm e Tamariu...



... quindi rientrando in Italia... Marina di Bibbona e San Vito lo Capo 




... lascio a voi le considerazioni del caso... anche perché le mie è meglio che non le scriva.

sabato 12 agosto 2017

Due giorni fa inauguravano il red carpet di Framura e...

Due (dicasi 2) giorni fa (giovedì 10 agosto 2017) a Framura (La Spezia) avveniva l'inaugurazione (l'ennesima) di un chilometro di red carpet (ved. qui)...

Ovviamente era presente l'assessore regionale del turismo ligure, tale Gianni Berrino... taglio del nastro e via... 

... e due (dicasi 2) giorni dopo... (vedi immagine a lato).

Beh, che dire?

... non credo che la Treccani possa riportare tutte le parole che mi vengono in mente, e per evitare di fare notte, qui mi fermo.
Purtroppo non si fermeranno loro che a figure barbine pare ci siano ormai abituati da tempo.




giovedì 10 agosto 2017

Roberta Milano dopo un anno all'Enit...

Giusto un anno fa, Roberta Milano, venne “assunta” come responsabile del marketing digitale all'Enit... si mormora che al colloquio non fu presente nello stesso giorno degli altri pretendenti, ma della cosa non è che m'importi poi molto.

Anche perché, su queste pagine in tempi non sospetti e quindi tre mesi prima, s'era (fortunosamente?) già ipotizzata quella “assunzione” (ved. Qui), di conseguenza...

Nell'anno trascorso s'è inoltre scritto parecchio sull'argomento Roberta Milano su di questo blog, che andare a rivedere il tutto (ved. qui) tra svolazzi con i colori della bandiera italiana sbagliati, menù olimpionici da un tanto al chilo, regioni dimenticate eccetera eccetera, mi vien da pensare che la pasta e fagioli c'azzeccava e c'azzecca davvero tanto sull'andazzo generale lì all'Enit.

e Gabriele Simmini intervista la Roberta Milano sulle pagine di L'Agenzia di viaggi Magazine (ved. Qui), a cui in fondo seguiranno delle mie (?) personali considerazioni...

Com’è andata?
«Molto bene. Siamo il primo Paese in Europa per impression e contenuti condivisi, dobbiamo recuperare invece sul numero di follower e fan delle nostre pagine. Per questo a settembre presentiamo la global page di Facebook che accorperà tutte le pagine che hanno funzionato (o no) all’estero e in Italia. Stiamo preparando le prime campagne di advertising online e continuiamo a investire nelle competenze professionali delle nostre sedi estere».

Cosa bolle in pentola per il Wtm di Londra?
«È  un impegno importante a livello mondiale. A giugno ho incontrato gli organizzatori per contrattare le condizioni dell’accordo: dalla visibilità negli spazi dell’ExCel e in città agli strumenti online, fino alle newsletter dedicate. Una garanzia di visibilità che si estenderà dal consumer fino al B2B».
Qualche anticipazione?
«
Uno dei temi centrali che caratterizzerò la presenza dell’Italia sarà il food e l’enogastronomia. Non sarà una trattazione di carattere tecnico, ma progetti d’interconnessione tra cibo, prodotti e territorio. Ci sarà spazio anche per i borghi, per esempio».

Che risultati ha avuto la campagna online #ItalianVillages?
«Per l’Anno dei Borghi in sei mesi abbiamo superato le 70 milioni di impression totali e il giornale tedesco Der Spiegel ci ha dedicato due articoli. Il progetto Sali a Borgo (che coinvolge il mototurismo nel Centro Italia) ha già raggiunto i 24 milioni di impression nei primi due weekend di lancio».


Borghi e turismo lento: secondo lei, il mercato è pronto?
«Russi e cinesi no, ma l’Europa sì, soprattutto quella del nord. La promozione dell’Anno dei Borghi è stata veicolata sui taxi a Londra e sugli autobus di Bruxelles. Queste attività, però, hanno bisogno di una strategia pluriennale di riposizionamento. Ci vuole del tempo e bisogna scegliere i mercati giusti. Abbiamo appena pubblicato i trend dell’estate 2017 individuati attraverso una analisi approfondita dei big data su Google, le maggiori Olta e i metamotori. In un anno siamo riusciti a essere il Paese più fotografato sui social e I Like Italy ha totalizzato oltre 305 milioni di impression totali a partire da gennaio. C’è spazio per il turismo delle città d’arte, ma anche per i borghi e per nuovi itinerari».

Torniamo a via Marghera, cosa non si aspettava di trovare?
«Vengo dal libero professionismo e da una multinazionale, la sorpresa più grossa è stata la burocrazia che attanaglia i processi e il lavoro. Ma ho trovato anche tante competenze ed entusiasmo, così ho portato un’impostazione aziendale dentro l’Agenzia».

E una strategia digitale…
«Non proprio. I social e il marketing online operano in base alla strategia generale di Enit. Le priorità sono state due senza staccare offline e online: accrescere le competenze digitali delle sedi estere e progettare a Roma una una promozione da personalizzare nelle varie aree geografiche».

Per esempio?
«Inglese, tedesco, spagnolo e portoghese erano mercati già pronti su cui abbiamo lavorato da subito. Russia e Cina hanno avuto bisogno di un’analisi preventiva delle domanda. Oggi in Cina usiamo Weibo e WeChat, canali che a Oriente contano come Facebook e Whatsapp. Così abbiamo comunicato il Carnevale di Viareggio a gennaio, nel momento in cui Marcello Lippi (viareggino doc, ndr) veniva nominato allenatore della nazionale cinese di calcio».

Lei pensa all’Enit come a un grande aggregatore?
«Per certi aspetti sì. Prendo in prestito le parole del giornalista de l’Espresso, Federico Badaloni, “siamo ciò che connettiamo”, perché in un mondo dove tutte le informazioni sono già disponibili, la differenza è data dalla capacità di metterle in relazione: informazioni, contenuti e promozione. Soprattutto online».

Un’idea per Italia.it?
«Ci stiamo provando, ma non è la priorità assoluta. Italia.it ha delle rigidità insormontabili: non possiamo fare landing page o blog, per esempio. Vorrei un portale da fare con le regioni e senza redazioni giganti, ma con strutture di dati che si parlano tra loro e vengono presentate al turista in un solo ecosistema. Esistono miriadi di contenuti che dobbiamo solo organizzare, mentre è fondamentale essere presenti lì dove stanno le persone: Facebook, Instagram, Wechat.

Quando vedremo qualche novità?
«Tra fine 2017 e inizio 2018 inizierà l’attività concreta del nuovo portale».
Dal privato al pubblico, come ha organizzato il suo team?
«
Dalla campagna di promozione sui social durante le Olimpiadi 2016 fino a Twitter Plurale, il laboratorio social delle Regioni Italiane e #ItalianVillages: tutti i progetti sono gestiti da un back office che lavora in maniera rapida e informale e che a cascata suddivide responsabilità e azioni sulle singole sedi estere, le realtà che partecipano e le componenti locali».

Cosa ne pensa della turismofobia e delle città a numero chiuso?
«Preferisco non commentare, come Enit deve chiedere al direttore generale, Gianni Bastianelli».
Ma se dovesse trovarsi a comunicare il numero chiuso a Roma o a Venezia che farebbe?
«
Il mio interlocutore è il Mibact e le linee guida sono dentro il Piano Strategico del Turismo approvato di recente. Se saranno intraprese misure del genere ne prenderò atto e comunicherò al meglio tutte le iniziative che saranno messe in campo».

Beh, a parte la penultima domanda “Quando vedremo qualche novità?”, che da sola la spiega già tutta, e che non sappia rispondere a delle domande (vedi turismofobia) di cui già si intuiva che prima o poi... ben e oltre 30anni fa...
ma come?... in un anno intero non è stata in grado di mettere su una global page per Facebook?... e c'è voluto sempre un anno per cominciare le prime campagne di advertising online?

Non parliamo poi dell'ideona di creare un portale di aggregazione di contenuti pre-esistenti, come se i contenuti non fossero invece il cuore ed il punto nodale della qualità della comunicazione e promozione turistica.
La parola "servizi" al turista, poi, è proprio abolita eh... ma si dai... ma che ci pensino i privati.
Il brand... al momento non è pervenuto: si vede che non è più di moda.
Eppure sul brand la Milano, ebbe a parlarne a ripetizione quando comandavano altri e la responsabilità era appunto altrui, neh!
Beh, ora non più!
Mentre la promo-commercializzazione... questa sconosciuta: infatti il direttore vendite, in Enit, nemmeno lo cercano più.


L'importante (sic!) è stare sui social... postare qualche foto e due righe di contenuti e un link ogni tanto, fare poca fatica... e contare tante inutili "impressions" da dare in pasto nelle interviste e nei report di fine anno.
A completamento del tutto... fare qualche "evento" periodico di formazione sul nulla.


Avete visto i tre ultimi video?... (ved. qui)... roba fatta con rimasugli delle gestioni precedenti Enit.
Semplicemente penosi... imho!
Non c'è lo straccio di un'idea promozionale e comunicativa che sia minimamente presentabile...
E non è che gli manchino i soldi in Enit... hanno pure un avanzo di 15 milioni di euro dal 2016.
Le uniche gare che fanno sono per gli allestimenti fieristici... sempre che poi non intervenga la Corte dei Conti.
Alla fine la grande rivoluzione attesa sul digitale... è stata quella di fare da premier partner in una fiera turistica... e per parlare di cosa?... di cibo ed enogastronomia... ma più analogici di così... ma per carità!


Che tanto per tutto il resto, nel digitale appunto, non è mica il caso di affannarsi troppo: facciamo tante "impressioni", ma soprattutto ce le facciamo misurare dagli "amici di convention"? (Determinazione n. 155 del 06/06/2017- CIG N.Z6D1EE02B5)... e anche in questo caso c'avevamo “fortunosamente” (eccome no) azzeccato sul chi l'avrebbe poi realizzata.
Guadagnandomi anche una presunta minaccia di querela, che naturalmente mi procurò della grande ilarità.


Ma tornando all'intervista e a quanto finora dall'Enit realizzato...
non solo non c'è la capacità di fare cose concrete e di reale valore, ma nemmeno la voglia, l'arguzia (anche l'intelligenza?) e l'umiltà di saper cercare e/o di circondarsi di persone/aziende che siano in grado di farlo davvero per tuo conto e per il Paese.


Che tristezza... ma veramente tanta però...
eppure lei e loro sono lì a dirigere l'Enit, mentre tu, che magari te ne capisci di più (e non ci vuole poi granché molto, neh!) e che ben sapresti il che cosa s'abbia da fare... tu che persino avresti anche davvero la voglia di fare, beh; tu non ci sei.


Ma perché?
Perché hai già capito, no!... la meritocrazia tutta italiana!


domenica 6 agosto 2017

A chi daranno la direzione della Fondazione del Palazzo Ducale di Genova?

Più chiaro di così si muore...


… è infatti l'ennesima, periodica ed infinita conferma che a “questi” di te (tu che mi leggi e quindi quel “te” è inteso come popolo in generale), non frega praticamente una mazza.


Il simil “presunto” tenzone, che chiaramente finirà a tarallucci e vin santo (notte tempo sullo stile di Pisa?), avviene di giorno tra il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, e il suo “scudiero” Edoardo Rixi, assessore dello sviluppo economico ligure, per causa di alcune nomine “prelibate” in scadenza nella città di Genova, tra cui quella culturale, e vale a dire la Fondazione del Palazzo Ducale, lasciata dal dimissionario (contratto scaduto) Luca Borzani... che però è in forza CSX e pertanto ben distante dai nuovi padroni del CDX.

Va anche premesso che il nuovo sindaco della città, Marco Bucci, che dovrebbe in verità essere il designatore, e messo lì per “volere” o “spinta” della Lega Nord, appunto amministrata regionalmente dal Rixi, dice di volere più “glamour” per Palazzo Ducale e pare che sia intenzionato a “promuovere” il comico Luca Bizzarri... Rixi invece vorrebbe Alessandro Giglio, patron della Giglio Group, società internazionale di broadcasting e figura a metà tra il tecnico e il mecenate... mentre pare che il Toti sia orizzontato su Vittorio Sgarbi.
Personalmente non entro nel merito ma è anche possibile che tutti e tre potrebbero anche far bene ma... maremma maiala, è mai possibile che la soluzione giusta 'sti (vabbeh) non l'abbiano o non la prendano mai?
E non conoscano (se davvero pensassero al bene della collettività... sì vabbeh, campa cavallo... ), che è solo unendo... ma cosa lo dico a fare il che cosa dovrebbero unire e che s'arrangino un po, tanto è tempo perso!


Luca Borzani, nel suo mandato come responsabile del Ducale, ha fornito questi ambiziosi traguardi di tutto rispetto (ved. qui), che a chiunque verrebbe d'istinto riconfermargli, o l'insistere a farlo nel qual caso Borzani opponga un rifiuto, la responsabilità del Ducale, che da sempre mai ebbe un solo anno accettabile.
E invece no.


Toti e Rixi, poi se ne escono con la solita frase ad effetto che ormai, fessi a parte (ved. qui), non dovrebbe far più presa su nessuno, e nessuno dovrebbe crederci minimamente...
Giovanni Toti: “Se pensano che le nomine siano solo occupazione di posti sbagliano”... “A capo delle società bisogna mettere gente buona, in grado di lavorare bene. Sinceramente non mi interessa neppure come la pensano dal punto di vista politico, l'importante è che siano capaci”.
Resta però da capire il perché in Regione non ne sia entrato nemmeno uno del CSX da quando c'è lui a governare... almeno io non me lo ricordo quell'eventuale nome e cognome.
Mah!... forse che nelle precedenti occasioni non li abbia trovati quelli del CSX migliori di quelli del CDX?
E neppure ne ha trovati tra le fila del M5S... toh!... ma guarda tu che strano, neh!... e poi parla di merito e che se politicamente la pensano diversamente da lui, non sarà certo questo il metro di valutazione.
Eh già, basta crederci!

Edoardo Rixi: “Ci vogliono manager di alto profilo, con esperienza, da buttare subito in campo”... forse che intendesse un qualcosa come avvenne con suo cognato? (ved. qui)... anche se non si pone il paragone tra le due nomine. 
E come già detto, Marco Bucci, invece vuole più glamour.


Resta però da capire, se davvero quelle loro frasi sopra menzionate avessero una benché minima fondatezza, imho, il perché abbiano tempo fa nominato, ed è solo un esempio tra i tanti, ma che riguarda 'sto blog (turismo e cultura), Carlo Fidanza come commissario e poi DG dell'agenzia di marketing turistico regionale... un trombato politico con del pregresso più sulle api e sull'etichettatura dei conigli (ved. qui) che sul turismo... mentre nel mondo intero quella posizione è a vantaggio di un tecnico con un notevolissimo pregresso specifico nella materia.
Però quella volta andò così... e non solo in quell'occasione e per quella posizione, neh!... e proprio nel turismo.
Nel frattempo, Luca Borzani, che avvilito assiste dagli spalti, così dichiara: “Tutto sembra ridotto a puro gioco di potere, aspirazione ad impadronirsi di qualcosa che neanche si conosce”... e come dargli torto, porca paletta!


C'è un'altra cosa da capire.
Ma l'assessore alla cultura di Genova, tale Elisa Serafini (ex blogger e poi non so che altro), che dovrebbe essere in primis la designatrice del responsabile di Palazzo Ducale, che picchio ce l'hanno messa a fare se non dice nulla?
Infatti se davvero fosse stata messa lì per meriti specifici e fosse davvero in grado di fornire la scelta migliore (ma quei tre, Toti, Rixi e Bucci, non dicono che ci mettono i migliori ovunque e in ogni caso?), a che cosa servirebbe tutta 'sta messa in scena?


Stessa considerazione può anche valere per l'assessora della cultura regionale, tale Ilaria Cavo (ex giornalista), di cui però non c'è traccia alcuna sulla questione.


… pare però che siano sovente presenti alle quasi quotidiane inaugurazioni dei red carpet... sì, quei tappeti rossi che personalmente a me, e non solo, l'hanno già fatte diventare grosse così... du palle!



sabato 5 agosto 2017

Vogliono spostare il David di Michelangelo dall'Accademia alla Leopolda (Cascine)... ma per far contento chi?

... e chi sarebbe l'esponente di Confindustria alberghi Firenze (il presidente... sic!) che avrebbe avuto la brillante pensata di spostare il David di Michelangelo dall'Accademia alle Cascine (Leopolda)?
Boh (?), andiamo a vedere... ou belin, l'amico Giancarlo Carniani (ved. Qui)... ma mi vorrà davvero sempre così tanto bene?
Mmmmmmhhhhhh...

Eppure già in passato (ved. qui nel 2008) (e anche qui ad opera del portale dei giovani fiorentini), la questione fu bocciata per ben due volte (Comune e Regione), anche per l'intervento contrario di noti personaggi della Cultura fiorentina, e non solo.
Mentre adesso lo stesso Vittorio Sgarbi così dichiara: “E’ una follia ciclica – sostiene lo storico dell’arte –. Ricordo che anni fa l’allora assessore regionale alla cultura, Mariella Zoppi, lo voleva portare al Forte Belvedere. Ora si parla del teatro dell’Opera, che è uno dei luoghi più orribili della città. Michelangelo sarebbe inorridito solo all’idea. Oltretutto non conosco una scultura esposta in maniera più ideale del David, con quello straordinario corteo di Prigioni che accompagnano verso la Tribuna. Fanno bene le soprintendenze e il ministero a difendere quell’allestimento, che per di più ormai è storicizzato”.

Personalmente poi, del cosa c'entri il David con la città della musica, beh; devo ancora capirlo... (eh... ma sapete la Leopolda... Matteo Renzi & Co.).

Ovviamente ora su Fb, il buon Giancarlo, rispondendo al neo-assessore al turismo fiorentino del PD, Paola Concia, con cui si danno del tu e pranzano insieme, nega di aver mai detto una cosa del genere (ved. qui) e che la “colpa” sia del titolista del giornale La Nazione.
Beh, si vede che gli fanno gli scherzetti alla moda di amici miei... evidentemente questa intervista (ved. qui) è totalmente inventata...

Io, già che ci siamo, sposterei il famoso "Porcellino" che so... all'Impruneta.
E farei un pensierino anche per il "Biancone" in zona più consona... facciamo Rifredi dai, c'è pure la stazione dei treni, ma cosa vuoi di più, eh ?!?
Pare poi che Sgarbi, com'è nel suo stile senza metafore, aggiunga che se lo venisse a sapere Michelangelo... a quelli di Confindustria li prenderebbe a calci nel... vabbeh, s'è capito.
E mi raccomando, partecipate all'imperdibile sondaggio (ved. Qui)... attualmente 80% NO... chissà come mai ...

E anche il sindaco Dario Nardella (ettepareva che la pensasse diversamente) pensa appunto alla possibilità di spostare la copia del David di Michelangelo dalla Galleria dell’Accademia al Parco della Cascine. 

Sì certo, come no.
Notoriamente alla Galleria dell'Accademia, su apposito basamento antisismico, c'è una copia del David di Michelangelo che attira oltre un milione e mezzo di turisti l'anno, i quali fanno la fila per ore e pagano pure il biglietto d'ingresso, pur di vedere una copia.
L'originale invece, ovviamente, è esposto da anni e anni e anni in Piazza della Signoria, per chiunque voglia vederlo gratuitamente.
E naturalmente si pensa e si discute di spostare la copia, mica l'originale, eh.

Ma si possono supporre (CENSURA) di questo livello qui lavorando addirittura (vedi il Giancarlo col BTO) nel "mondo della comunicazione?
E mo m'immagino il colloquio tra il Giancarlo ed il sindaco di Firenze, il Dario, per arrivare alla bella trovata... goliardicamente, eh!

Dario N. : Oh, Shgiancarlo...
Giancarlo C. : Oh, Dario... oh sciaaoo... o icche tu voi?
Dario N. : Oh, senti... hodesto David all'Accademia e mi disturba di molto... e son diec' hanni che lo vorrei mandare alle Hascine...
Giancarlo C. : Ganzo... alle Hascine... in mezzo alle battone e ai trans?... E la hul-tura, i flussi turistici, le sinergie... e mi garba assai l'idea...
Dario N. : Sì... ma se lo diho io, e mi fanno novo novo in Honsiglio Homunale... allora dillo thu... vediamo home viene... poi io diho che lo vole Honfindustria...
Giancarlo C. : ma sì, dai... al peggio posso sempre dire che l'era thutta una provohazione, 'na bischeratha...
Dario N. : eh...
Giancarlo C : Oh, .... tu però poi mi vieni a sonare il violino alla BTO, eh... che ormai sono diecihanni he me la hanto e me la sono da solo, io e i soliti quattro... vabbeh!?!
Dario N. : sì, sì... promesso...
Giancarlo C. : vabbe'... allora sciao... oh... e salutami la Paola...
Dario N. : sì, sì... boona...




Visualizzazioni totali