lunedì 28 novembre 2011

Via la Brambilla e via anche l'insegna

La scritta a caratteri cubitali e dorati, voluta dall'ex ministro del turismo per indicare il suo ufficio, è stata rimossa pochi giorni dopo l'insediamento del nuovo Governo.

E sostituita con una più sobria indicazione sulle porte a vetri.

Michela Vittoria Brambilla, appena diventata ministro del Turismo, guardando la facciata dei suoi nuovi uffici era sbottata: «Perchè non c'è scritto niente? Gli altri ministeri hanno tutti la scritta...La voglio anch'io».

I suoi collaboratori spiegarono al nuovo ministro senza portafogli che quello del Turismo era solo un dipartimento della Presidenza del Consiglio.
Il ministero del Turismo è stato infatti abrogato con un referendum nel 1993: nelle insegne esterne non si poteva certo scrivere "Ministero del Turismo".
La Brambilla fece spallucce, e ordinò gigantesche lettere dorate.
E scrisse (forse è meglio dire: fece scrivere) "MINISTRO DEL TURISMO".
Il palazzo indicava in pratica non un'istituzione pubblica, ma la carica di una singola persona.

Venerdì scorso la scritta però è scomparsa, anche perchè il ministro Piero Gnudi, davanti ai caratteri dorati, ha strabuzzato gli occhi, e ha subito ordinato di smantellare le lettere giganti, sostituite da una scritta sui vetri delle porte.

«Le lettere d'oro le hanno levate stamattina alle 11 e non so dove le abbiano messe», racconta un usciere, «Il nostro è solo un dipartimento, prima della Brambilla mai nessuno aveva voluto insegne così grandi.
Non so dove abbiano messo le lettere, forse negli scantinati. Chissà quanto sono costate...».


Fonte

20 commenti:

  1. Una mossa buona ma dovuta, e niente di particolarmente eccezionale!

    Qualsiasi altra persona avrebbe tolto quella scritta.

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  2. Dal web

    Cinzia Renzi, commentando la sua presidenza, ha detto che un suo rammarico è quello di non aver avuto molto dialogo con l'ex ministro Brambilla. Io l'avrei considerata un'autentica fortuna.

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  3. Thomas Cook taglierà circa mille posti di lavoro: è questa una delle condizioni poste dalle banche (Barclays, Hsbc, Rbs e UniCredit) che, per il salvataggio della società, hanno assicurato un prestito di circa 200 milioni di sterline. La notizia ha fatto subito recuperare il 55% del valore azionario al colosso del tour operating, crollato in borsa la settimana scorsa. Il prestito, assicurato fino al 30 aprile 2013, costerà però a Thomas Cook 10 milioni di sterline mentre il tasso di interesse raddoppierà al 5% l'anno prossimo. Intanto la compagnia è alla ricerca di un nuovo amministratore delegato che sostituisca Manny Fontenla-Novoa, ritiratosi lo scorso agosto. Attualmente l'incarico viene svolto ad interim da Sam Weihagen.

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  4. Dopo quasi un anno e mezzo di commissariamento, oggi pomeriggio si è riunito a Roma il nuovo Cda dell’Enit, l’Agenzia nazionale del Turismo. “Abbiamo deciso all’unanimità – spiega l’assessore al Turismo della Regione Emilia Romagna Maurizio Melucci – di chiedere al direttore generale dell’Enit Paolo Rubini una relazione dettagliata sulla situazione dell’ente e sulle delibere che sono state adottate durante il commissariamento. Inoltre è stato chiesto al Dipartimento del Turismo quali poteri ha il Consiglio di amministrazione, in attesa che venga nominato il presidente”. Il nuovo Cda, infine, ha chiesto che vengano congelate tutte le decisioni finora assunte in attesa della relazione del direttore Rubini e delle comunicazioni che riguardano i poteri dello stesso Cda. Alla riunione, oltre all’assessore Melucci che rappresenta le Regioni, erano presenti il presidente di Federalberghi-Confcommercio Bernabò Bocca in rappresentanza delle categorie economiche, la dirigente dell’Isnart Flavia Coccia in rappresentanza del governo, il vicepresidente dell’Enit Mauro Di Dalmazio. Commissariato nel luglio del 2009, dal luglio di quest’anno l’Enit ha un nuovo Cda (formato da quattro componenti, più il presidente) che tuttavia, finora, non è mai stato convocato. A complicare le cose c’è stato il fatto che, nelle settimane scorse, la Commissione Attività produttive della Camera dei deputati (era in carica il governo Berlusconi) ha rinunciato ad esprimere il parere sulla nomina a presidente dell’Enit di Matteo Marzotto, che è attualmente commissario dell’ente.

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  5. @B.C.
    fateme capì anche a me.
    ma quanti cda ce stanno?
    state a scrive' che ce sta er nuovo consiglio, e poi me dite che ce sta er commissario.
    nun ce sto a capi...

    ma l'articolo via la brambilla e via l'insegna nun cia' er copirait, a riproduzione riservata?
    o me sto' a sbaglia'?
    nunc e sto a capi' più niente de niente..

    beata a voi cche ce capite

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  6. @Anonimo

    Quello che BC inserisce è solo informativo, vale a dire che gentilmente riprende delle informazioni nel web e le trasmette sul blog per informarci delle novità. Soprattutto e solitamente ci fornisce le presenze italiane all'estero e viceversa.
    Ognuno ha il suo lavoro e qui fa il suo per "collaborazione". Tutto qua.
    Quello dei diversi cda era probabilmente scritto nel pezzo che CB ha copiato e quindi ...

    Per il fattore del copyright, beh son problemi della rivista Espresso e non tuoi, credo.
    A meno che non fai parte della testata da cui ho preso in "prestito" il fondo e con cui ho un buon rapporto di amicizia con alcuni di loro.
    Da notare che in fondo c'è il link d'appoggio alla rivista, quindi ... nessuno ha "rubato" niente e se eventualmente consigliato al cancellamento, questo sarà prontamente esaudito.
    Ma non credo proprio.
    Caro anonimo, qui su questo blog si va d'amore e d'accordo sia con i quotidiani di dx che con quelli di sx. Infatti su Il Giornale sovente ci scrivo.
    Anzi, ti posso informare che presto uscirà un fondo su Repubblica che parla del blog ... naturalmente bene.

    Del cda dell'Enit, qui tutti sappiamo cos'è successo, e probabilmente possiamo anche immaginare quel che succederà.
    Ma non lo dico neanche sotto tortura.

    :)

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  7. @Luciano

    Eccezionale, leggo che uscirà un articolo su Repubblica che parlerà del nostro blog?

    Chi ti ha intervistato e chi lo scrive?

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  8. @Vincenzo

    Se vuoi fare qualche domanda fai pure, nè.


    ;-)

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  9. Siamo seri, dai.
    Un ente non può essere sotto commissariamento e contemporaneamente avere un CdA.
    Il decreto di nomina del CdA è qui.
    Risale al 13/07/2011 ed è stato controfirmato dal Segretariato Generale.
    Nella premessa si legge:
    VISTO il decreto del Presidente della Repubblica del 24 luglio 2008 con cui, ai sensi dell' art. 4 del decreto del Presidente della Repubblica del 6 aprile 2006, n. 207, il dott. Matteo Marzotto è stato nominato presidente dell'ENIT per la durata di un triennio;
    per cui si evince che, legalmente, MM era ancora Presidente alla data del 13/07/2011 (sarebbe decaduto 11 gg dopo) e contemporaneamente commissario straordinario dell'ente sino a quel preciso momento (facente funzioni del precedente CdA decaduto).
    Undici gg. dopo il 13/07/2011 MM decadeva dal ruolo di Presidente ma, ovviamente, come sempre avviene in questi casi, ne manteneva le funzioni per l'ordinaria amministrazione sino a nuova nomina di altro (o a sua riconferma).
    Perché il MM non abbia provveduto dal 13/07/2011 a convocare il CdA sarebbe anche interessante capirlo:
    dovrebbe essere ordinaria e non straordinaria amministrazione.
    Dopodiché, ad oggi, MM è Presidente effettivamente decaduto, ma mantiene la carica sino a sostituzione (o riconferma).
    Anche sul sito di ENIT risulta a tutti gli effetti essere l'attuale Presidente.

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  10. http://it.wikipedia.org/wiki/Prorogatio

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  11. Chissà se ha ritrovato il suo cane Cartier? :-P

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  12. Appunto La legge 15 luglio 1994, n. 444 ... 45 gg.

    ;-)

    E così ci siamo arrivati belli belli.

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  13. In effetti la proroga massima sarebbe di 45 gg.

    Art. 4. Ricostituzione degli organi

    1. Entro il periodo di proroga gli organi amministrativi scaduti debbono essere ricostituiti.
    2. Nei casi in cui i titolari della competenza alla ricostituzione siano organi collegiali e questi non procedano alle nomine o designazioni ad essi spettanti almeno tre giorni prima della scadenza del termine di proroga, la relativa competenza è trasferita ai rispettivi presidenti, i quali debbono comunque esercitarla entro la scadenza del termine medesimo.

    Art. 6. Decadenza degli organi non ricostituiti - Regime degli atti - Responsabilità

    1. Decorso il termine massimo di proroga senza che si sia provveduto alla loro ricostituzione, gli organi amministrativi decadono.
    2. Tutti gli atti adottati dagli organi decaduti sono nulli.
    3. I titolari della competenza alla ricostituzione e nei casi di cui all'articolo 4, comma 2, i presidenti degli organi collegiali sono responsabili dei danni conseguenti alla decadenza determinata dalla loro condotta, fatta in ogni caso salva la responsabilità penale individuale nella condotta omissiva.


    E' anche vero che c'è tutta una trafila nel caso di nomina dei presidenti di enti pubblici come ENIT, con l'obbligo di raccogliere il parere di commissioni parlamentari, ecc. ecc., per cui se non ci si muove per tempo risulta difficile rimanere nell'ambito dei 45 gg. previsti.

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  14. @frap


    sembra che però l'anonimo ci goda non poco.

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  15. ----
    In materia di nomina del Presidente di ENIT...
    ----
    DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 6 aprile 2006, n.207

    Regolamento recante organizzazione e disciplina dell'Agenzia nazionale del turismo, a norma dell'articolo 12, comma 7, del decreto-legge 14 marzo 2005, n. 35, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 maggio 2005, n. 80.

    Art. 4.
    Presidente
    1. Il Presidente dell'Agenzia e' nominato con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata su proposta del Ministro competente e previa intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano.

    ---
    Stessa norma che appare nello Statuto di ENIT.
    ---
    Dopodiché c'è da seguire pure la norma

    Legge 24 gennaio 1978, n. 14
    (Gazzetta Ufficiale del 1° febbraio 1978, n. 31).

    Norme per il controllo parlamentare sulle nomine negli enti pubblici.

    Articolo 1 - [Obbligo di parere parlamentare per le nomine]
    Il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Consiglio dei Ministri ed i singoli Ministri, prima di procedere, secondo le rispettive competenze, a nomine, proposte o designazioni di presidenti e vicepresidenti di istituti e di enti pubblici, anche economici, devono richiedere il parere parlamentare previsto dalla presente legge.

    Articolo 2 - [Parere parlamentare]
    Il parere parlamentare è espresso dalle commissioni permanenti competenti per materia delle due Camere ed è motivato anche in relazione ai fini ed agli indirizzi di gestione da perseguire. Per le nomine dei presidenti e dei vicepresidenti degli enti di gestione delle partecipazioni statali il parere è espresso dalla Commissione parlamentare di cui all'articolo 13 della legge 12 agosto 1977, n. 675.

    Articolo 3 - [Nomine senza il parere parlamentare]
    L'organo cui compete la nomina, la proposta o la designazione può provvedere, trascorsi i termini stabiliti dai regolamenti delle due Camere, anche se non sia stato reso il parere delle Commissioni.

    Articolo 4 - [Richiesta di parere parlamentare]
    La richiesta di parere da parte del Governo deve contenere la esposizione della procedura seguita per addivenire alla indicazione della candidatura, dei motivi che la giustificano secondo criteri di capacità professionale dei candidati e degli eventuali incarichi precedentemente svolti o in corso di svolgimento, in relazione ai fini ed agli indirizzi di gestione che si intendono perseguire nell'istituto o ente pubblico.
    ...
    Articolo 6 - [Nomine diverse da quelle indicate nella richiesta di parere]
    Qualora, a seguito del parere espresso da una o entrambe le Commissioni, il Governo ritenga di procedere a nomine, proposte o designazioni diverse da quelle indicate nella richiesta di parere, si applica la procedura prevista negli articoli precedenti. La stessa procedura si applica altresì per la conferma di persona in carica, anche nel caso in cui nei confronti della stessa sia già stato espresso il parere del Parlamento. La conferma non può essere effettuata per più di due volte.
    ----
    Per cui... rendiamoci conto di quale trafila c'è.
    ----

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