sabato 17 settembre 2011

Paolo Zonaaaaa ... Patrick Hoffnunggggg ... ma che state a dì, ma che state a fà ?

Tutto il giorno con quattro infamoni 
briganti, papponi, cornuti e lacchè
tutte l’ore cò ‘sta fetenzia
che sputa minaccia e s’à piglia cò me
ma alla fine m’assetto papale  
mi sbottono e mi leggo ‘o giornale …


Me la stavo fischiettando quando … il giornale dice che “probabilmente”, alla prossima fiera EIBTM del Congressuale che si svolgerà a Barcellona dal 29 novembre al 1 dicembre 2011, l’Italia, in questo settore turistico, sarà rappresentata da due diversi stand.
Beh, e perché ‘sta fetenzia?
Ma andiamo per gradi.

Già dal novembre 2009 si sentiva parlare della nascita del CBN (Convention Bureau Nazionale) ma l’avvio non fu dei migliori, come pessime furono le vicissitudini che l’hanno subito accompagnato nel proseguo della sua formazione (ved. qui cosa accadde).
Gente che va e gente che viene, botti e rimbrotti nonché Giuanne, Franceschiello e Don Pascà.
Fatto sta che alla fin fine, come sovente accade in Italia, nessuno degli uni che pur facendo lo stesso lavoro degli altri … ci va d’accordo.
E pensare che l’è sempre l’unione che fa la forza; altro che e poche balle. 

L’ipotesi è che il Paolo Zona, pres. di Federcongressi&eventi, l’associazione nazionale delle imprese pubbliche e private e dei professionisti che svolgono attività connesse con il settore dei congressi, dei convegni, dei seminari e degli eventi aggregativi, di incentivazione e di comunicazione e il neonato CBN sembra che abbiano preso binari diversi e le divergenze non sono mancate.
L'ultima in ordine di tempo si è avuta in merito alla partecipazione a Eibtm, una delle più importanti fiere di settore che si tiene a Barcellona dal 29 novembre al 1° dicembre prossimo: nei giorni scorsi, il direttore generale del CBN - Patrick Hoffnung - ha inviato agli operatori della meeting industry italiana una circolare con la quale proponeva la partecipazione allo stand Italia con una quota di adesione di 6.000 euro.
A seguito di ciò, Federcongressi&eventi ha ritenuto come "irricevibiile" tale proposta iniziandosi a chiedere se non sia opportuno attivare un progetto alternativo di presenza italiana alla fiera e di metterlo a disposizione degli interessati a una quota inferiore.
Ma dico, siamo matti?

Non voglio entrare nel merito della questione che molto probabilmente non conosco nel suo “interno”, inteso come “va a sapere che c’è sotto”.
Quello che conosco è quello che si legge sui vari giornali del turismo e non, e sicuramente ognuno per proprio conto, avrà anche ragioni da vendere; ma cercare a tutti i modi di far ridere la gente con le nostre “sciocchezze”; beh, quello proprio no.
Tu ce li vedi i visitatori, e tu ce li vedi i possibili acquirenti, e a Barcellona ce ne saranno parecchi, che girando per gli stand e ci vedono due Italia?
Ma non è meglio finirla con ‘ste cose che ci stiamo trascinando da sempre?
Ultimamente per pubblicizzare all’EuroBike (Germania) 22 chilometri di una meravigliosa pista ciclabile della Liguria ce n’erano ben quattro di stand (vedi link), e naturalmente tutti e 4 liguri, a dimostrazione della buona organizzazione che sappiamo (anzi, sanno) fare.
Ma è mai possibile che non si possa andare d’accordo e trovare una qualsivoglia forma affinché l’affiatamento possa essere raggiunto senza tanti patimenti per l’uno o per l’altro e soprattutto per noi?
Ho stima (anche se la mia opinione può contare meno di niente) sia di Paolo Zona che di Hoffnung (per ora) (e c'è anche il Resca) per il buon lavoro che hanno svolto in passato, ognuno per proprio conto e per il settore per cui erano o sono investiti, e se magari ci mettessero anche quel po po di modestia e quel saperci fare com’è necessario in queste occasioni … non sarebbe forse un po’ meglio?
Sono allora andato a vedere sul sito della fiera di Barcellona (EIBTM) e in verità ho visto, per ora, la sola presenza dell’Enit, quindi del CBN di Hoffnung e del Paolo Rubini e la mia speranza sarà di non vedere mai (da un’altra parte) quella del Federcongressi&eventi, ma di vederli insieme.
Ho anche guardato i prezzi al m/q che non sono tanto abbordabili (vedi schema) ma questo è un altro motivo per ampliare la possibilità di unire le forze “risparmiando palanche” e “risparmiando l’ilarità dei presenti” ... magari parlandone davanti ad un buon caffè, italiano naturalmente.

A che bell’ò cafè
pure in FIERA ‘o sanno fa
co’ à ricetta ch’à Ciccirinella
compagno a BARCELLONA
ci ha dato mammà

5 commenti:

  1. Ciò mi fa venire in mente il buon Gaetano Pappagone (lavoratore di camera del Sig. Pupino De Filippo), che ripeteva sempre:

    Siamo vincoli o sparpagliati?

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  2. @Jennaro

    Come al solito ... colpisci e affondi con poche parole di saggezza.

    ;-)

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  3. Hai perfettamente ragione, Ardoino, ma a volte la provocazione serve... Altrimenti non capiscono... Non dimenticare mai chi sta dietro/sopra ad Hoffnung... per fortuna, però, pare che Resca sia di un'altra pasta. Vedrai che tutto andrà per il meglio!

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  4. @Anonimo

    Ne sono più che certo.
    Infatti non avevo volutamente parlato del Resca.
    D'accordissimo anche sulla "provocazione" ... che è per l'appunto lo scopo di questo post.

    ;-)

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  5. @Luciano

    Finalmente non sei il solo a darti da fare

    Per l'appunto oggi è uscito questo.
    «Promuovere un’immagine unitaria del nostro paese e un’offerta coordinata è essenziale per sostenere sui mercati mondiali la meeting industry italiana». L’assessore regionale al turismo della regione Toscana, Cristina Scaletti, nell’intervenire all’incontro promosso dalla Toscana per porre freno alle tensioni nel settore congressuale, ha sottolineato alcune priorità.
    “«Le Regioni – spiega Scaletti – sono molto interessate ad attivare una azione di sistema a sostegno di un settore così strategico come il congressuale. Vorremmo cogliere l’opportunità dell’imminente appuntamento con la fiera Eibtm di Barcellona per presentare l’offerta in modo coordinato, come espressione delle tante destinazioni congressuali di eccellenza che l’Itala può vantare. Invece, a causa di una falsa partenza del Convention bureau Italia, si rischia di disperdere quel patrimonio di coesione e sinergie che era stato costruito attraverso il progetto interregionale “Italia for events”».

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