lunedì 26 gennaio 2015

Ecco perché vorrei uno come Riccardo Muti come ministro della Cultura e del Turismo.

Dopo le passate disastrose esperienze (tutte italiane) di avere, forse nel più prestigioso ministero che esista al mondo, Francesco Rutelli (sottosegretraio con delega), Michela Brambilla, Piero Gnudi, Massimo Bray e Dario Franceschini, sarebbe tosto l'ora che su quella carega ci si sedesse qualcuno che davvero ne meriterebbe l'onore.

Riccardo Muti, a quanto ne so, non è tipo d'aver leccato il posteriore altrui per fare carriera e tanto meno reputo sia una persona che di buon grado accetti che lo si faccia nei suoi confronti.
O chissà per quali altri improponibili "meriti".
E già di per se stessa, questa cosa, è semplicemente notoria di meritocrazia e di bontà (imho).
Mica poco, neh!... l'amare e saper raggiungere la perfezione così.

Di lui si dice che sia spocchioso e borioso, ma chi non lo è in mezzo a questa nazional pletora di presunti “professoroni” e perenni “guru” che, seppur nemmeno degni di allacciargli le scarpe, manifestano indefessamente il nulla del loro “Credo” anche e più dello stesso Maestro?
Almeno Riccardo Muti eccelso l'è per davvero.

E per far comprendere meglio “rubo” un pezzo da chi s'è trasformato da detrattore in un sincero suo ammiratore: Non dimenticherò il primo atto di Otello, che fu il debutto di Muti a Roma: i violini suonavano come se fossero uno solo, gli archi andavano assieme come MAI prima di allora, persino i frak sembravano più lucidi e stirati. L'ottavino, collocato alla sinistra di Muti come il konzertmeister,a un certo punto suonava all'inpiedi, colto da estasi. Accadeva anche a Gazzelloni, quando era primo flauto alla Rai di Roma:me lo raccontò Mehta. Un primo atto fantastico, perfetto: e Dio solo sa quanto è difficile il primo atto di Otello. Si notava un altro significativo dettaglio: gli ottoni.”

D'altronde il presidente, in questo caso il ministro, è persona che deve badare più alle PR che all'operativo.
Cosa per cui lo porta obbligatoriamente a circondarsi dal meglio che c'è sulla piazza, e non ...

... e sarebbe così che i consiglieri (quelli che dovrebbero suggerire le migliorie possibili da effettuare) però da strapazzo, i ruffiani per eccellenza etc. ecco che in un solo attimo prenderebbero la porta (non a calci in culo però "poveretti", anche se ... ) sostituiti da persone che veramente hanno le qualità e la voglia di portare dell'innovazione, ma non solo guadagno e immeritata banale notorietà per se stessi, bensì per chi in quel comparto ci lavora e a beneficio di tutti.
Indotto compreso.
E così la gente la gente la finirebbe di fallire, di licenziare, di mangiarsi tutti gli averi racimolati in passato... se non addirittura a suicidarsi per le assurde decisioni dei preposti.

Beh, se non lui, almeno qualcuno che gli assomigli... e poi vedremo in un batter d'occhio che le cose andranno di botto bene!!

P. S.: E il mondo ci applaudirebbe… ma campa cavallo.


... e come si diverte


... e come lavora




4 commenti:

  1. @Luciano

    Dì al verità che anche tu sei fatto così eh!!!

    :-DDDD

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  2. Se dirigere un ministero fosse come dirigere un'orchestra... purtroppo son cose parecchio parecchio diverse.
    Secondo me, in mezzo ai ns. burocrati, reggerebbe non più di sei mesi.

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  3. ... Solo quei "pazzi" che credono ancora di poter cambiare il mondo lo cambiano poi davvero!..-

    :)

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