mercoledì 31 dicembre 2014

Turismo: prefazio per i buoni e per i cattivi del 2014

Anche il 2014 se n'è andato e rendiamo grazie a Dio.

Un anno di merda nel turismo nazionale che di più non si può.

I dati della Banikitalia, sui pernottamenti degli strangers, dicono che abbiamo fatto una patta col 2013, che però fu a sua volta un pessimo anno.
Ma in quel conteggio sono ahinoi compresi i pernottamenti degli immigrati che, a quanto si dice, dovrebbero essere parecchi e anche di più.
Quindi, tra gli italiani che hanno scelto di soggiornare (in crescendo) nei Paesi esteri e gli stranieri che qui sono calati, ecco che la cacca aumenta sempre di più. 

Eppure il letame concima ma si vede che qui quella sostanza è alquanto acida e di conseguenza cresce solo la gramigna.
Eccome se cresce.

Bene, detto questo, da domani mi ci metto di buona lena e butterò giù una paginassa di quei nominativi che, secondo me, seppur in posizioni predominanti o influenti nel settore, non hanno prodotto una mazza se non per loro stessi.
Un po alla maniera delle scuole elementari dove vengono elencati i buoni e i cattivi, e ovviamente con la motivazione (imho).

Inutile aggiungere che quella dei buoni è presto fatta, mentre per quella dei cattivi mi ci vorrà per forza di cose qualche giorno di tempo.

S'incazzerà chi si vedrà in quella dei cattivi?
Ecchissenefrega!!

Io sono incazzato molto di più.

Poi con l'anno nuovo questo blog cambierà registro e verrà diviso in due parti; nella prima le cose ben fatte che man mano si vedranno nel Bel Paese, mentre nella seconda quelle che mi faranno schifo o pena.

Presumo che nella prima ci saranno scritte ben poche cose.

Buon 2015 e …







martedì 30 dicembre 2014

La promozione dell’Italia a Parigi? «Dalle 11 alle 16,45 sans interruption»

Oh belin, questa m'era proprio sfuggita.

Sarà che dell'Enit, nonostante le gradite pressioni di amici che vorrebbero che ne scrivessi di più, non è che ultimamente m'interessi poi molto.

Il mio fegato ne uscirebbe malconcio.

Le diatribe interne senza mai fine e il recente commissariamento da parte di Cristiano Radaelli che di turismo ne mastica come bersi un panino farcito, mi c'hanno inesorabilmente allontanato.



Ma questa poi …



Da notare l'obiettivo del Radaelli alla fine del post (ved. link qui): “meno sedi all’estero, più efficienza, più turisti in Italia”.

meno sedi all'estero e più turisti in Italia?
Qualcuno mi spiega come cavolo si fa?


Vabbeh, da un ingegnere nucleare con specializzazione elettronica … ma come cavolo c'è finito all'Enit?

E a proposito, che fine ha fatto il nuovo statuto che doveva essere approvato ... ?






lunedì 29 dicembre 2014

Turismo: un tempo il Piave mormorava

… era il 24 maggio del 1915 in cui i Figli della Nazione andavano in guerra contro l'invasore austriaco.
Oggi scacciamo allo stesso modo i turisti stranieri, austriaci inclusi.

Da quel tetro 24 maggio il mondo è cambiato.

Oggi gli stranieri sono una risorsa planetaria per un mercato del turismo che ha assunto dimensioni inimmaginabili per i nostri nonni, da quegli italiani che andarono in Africa a costruire strade e a sfruttare risorse naturali per arricchire il mercato interno ed elevare la qualità della vita delle loro famiglie.

Fino alla metà del novecento lo straniero era invasore o schiavo, ma ormai è cambiato tutto.

Se un ricco senegalese, richiede un visto, prende l'aereo e decide di scendere all'Hilton di una qualsiasi città italiana, dove si aggira poi indossando abiti Armani, nessuno si sogna di definirlo un "extracomunitario".

Viene accolto nei migliori ristoranti, accede ai musei, viene consigliato dalle operatrici turistiche nella sua lingua madre.
Viene considerato un turista.

Se questo turista è un americano ancor meglio, perché "Americano" fa pensare agli operatori di potergli sottrarre quanto più denaro possibile, Americano è lo sprovveduto facilone che paga e non si lamenta... ma che poi non torna più.

E poi i turisti arrivano chez nous con pretese assurde.
Venire qui quando è festa!

«Come si può pensare di andare "a casa d'altri" per farli lavorare durante le feste comandate?
Non possono tornare in orario lavorativo consono, se possibile escludendo il lunedì mattina e il venerdì pomeriggio che sono troppo vicini al fine settimana? »

Pompei chiude a Natale per la mancanza dei fondi necessari a pagare lo straordinario festivo ai dipendenti.
Festivo?
Perché festivo?

Nel turismo i periodi tradizionali di festa sono quelli di lavoro ordinario.
Non ho mai sentito un operatore turistico considerare la domenica in alta stagione come festiva.
E a dire la verità neppure la considerano festiva coloro che semplicemente vivono in posti di villeggiatura.

L'Italia possiede una marea delle bellezze artistiche del mondo intero, eppure in Italia gli operatori dell'indotto del turismo, i privati che hanno a che fare con tali bellezze, si barcamenano tentando di offrire qualcosa di diverso dalle spiagge urbanizzate, affatto concorrenziali se paragonate a quelle tropicali.
Ma si danno da fare!
Perché mai un turista decide di venire in Italia se tutto quello che trova di fruibile non è meglio di quello che trova a metà prezzo in giro per il mondo?

Perché glielo dicono gli Italiani?
E chi sono?
Sono i politici nazionali, il ministro Franceschini, quello che ha "inventato" l'art-bonus.
Si definisce "Art-bonus" un sistema di sgravi fiscali, una sorta di mecenatismo (descritto qui; La regressione e il mecenatismo) finalizzato al finanziamento del Ministero, un diverso modo per farsi mantenere dai privati senza passare attraverso la fiscalità ordinaria.
Il decreto prevede insomma un tax credit a favore di chi fa donazioni che siano utili a finanziare la gestione pubblica dei beni culturali.
Se poi hai tentato di dargli un consiglio per poter risparmiare (però) con produttività e qualità, e ancor prima che quel DL fosse approvato e stanziava ancora al Parlamento, ecco che t'arrivano dal medesimo un sacco di balle. (ved. Qui).
D'altronde lui è un ministro e tu non conti un cazzo, anche se sul groppone hai 45 anni di questo lavoro seppur con altri ministri del turismo sparsi nel mondo. 
E che ti ringraziano d'averlo fatto a distanza di molti anni

Considerata la malagestione (sovente malversazione) questo sistema di defiscalizzazione è una sorta di distrazione delle tasse in favore della fallimentare attività ministeriale di gestione dei beni culturali.
Come si può pensare che maggiori entrate risolvano i problemi originati da amministrazioni improbabili e popolate da incompetenti e ignoranti?

E' il solito, ricorrente problema di questo Paese.
Ci sono troppi idioti in posti chiave.

Cosa aspettiamo a favorire quegli imprenditori che sono realmente in grado di rilanciare il turismo e che chiedono soltanto di poter guadagnare grazie alle proprie capacità?

E così, mentre vessiamo i turisti chiedendo loro di comportarsi da stranieri, mentre creiamo complessi sistemi di leve fiscali pensando che ottenere più soldi renderà il sistema più efficiente (secondo non so quale teoria economica) e riportando questo paese a prima dell'età dei lumi, mentre i musei restano chiusi nei giorni festivi e vuoti durante la settimana,

il Piave mormora.

Ricorda il sangue versato da un milione e mezzo di patrioti un secolo fa; sangue versato per scacciare lo straniero ostile e dare vita a una progenie di italiani presuntuosi, chiusi nei propri confini, ostili e invidiosi verso chiunque tenti di elevarsi  fino a preferire morire d'inedia pur di non spostarsi.
Fermi da un secolo e sempre più ignoranti e ignorati dal mondo.

Di Marco Garrone e poco poco di me.





domenica 28 dicembre 2014

Quelli che ... il 2014 è stato un anno meraviglioso, oh yes!


Considero più pericoloso uno stupido che un ladro perché il ladro ogni tanto riposa...

Ma la categoria più pericolosa ed insopportabile è quella degli ipocriti. 


Sono quei «SEPOLCRI IMBIANCATI» che dietro ad una facciata di onestà e pulizia, nascondono falsità e doppiezza.
Ecco perché ...   NON SOPPORTO


Quelli che scrivono che il 2014 è stato un anno meraviglioso, oh yes!
Quelli che scrivono che il 2014 è stato un anno meraviglioso ma poi accendono un cero alla Madonna perché vorrebbero un 2015 migliore, ma oltre ad accendere il cero non fanno niente per migliorarlo, oh yes!
Quelli che di mestiere soffiano sul cero degli altri, oh yes!
Quelli che non hanno capito che chiunque con due dita può spegnere il cero degli altri anche senza soffiare, oh yes!

Quelli che voltano a destra perché in quel momento una persona importante passa da quella parte, oh yes!
Quelli che per par condicio voltano a sinistra perché in quel momento una persona importante passa da quella parte, oh yes!
Quelli che non voltano da nessuna parte perché in quel momento di persone importanti non ce n’è, oh yes!

Quelli che tengono al re.
Quelli che tengono alla regina, oh yes!
Quelli che tengono alla torre, all’alfiere e al cavallo, oh yes!
Quelli che non tengono al pedone perché pensano che non conti un cazzo e allora ne parlano male, oh yes!
Quelli che non sanno che se il pedone arriva in fondo alla scacchiera diventa una Regina o un pezzo importante, oh yes!
Quelli che quando se n’accorgono, allora anche per loro il pedone diventa importante e così ne parlano bene, oh yes!

Quelli che non mi risultano, oh yes!
Quelli che credono che il turismo l'hanno inventato loro, oh yes!
Quelli che sono autoreferenziali, oh yes!
Quelli che se qualcuno glielo dice s’incazzano pure, oh yes!
Quelli che cercano di spiegarti le tue idee, oh yes!
Quelli che dicono “regalami le tue idee”, oh yes!
Quelli che poi le tue idee se le fanno loro, oh yes!
Quelli che prendono per il culo la gente e poi lo scrivono sui loro CV, oh yes!
Quelli che non hanno ancora capito che l'hanno presi per culo, oh yes!

Quelli che organizzano tutto, oh yes!
Quelli che sanno tutto, oh yes!
Quelli che perdono la pazienza ma fanno finta di non perderla, oh yes!
Oh yes!
Quelli che perdono la pazienza perché non gli hai detto che sono bravi, oh yes!
Quelli diversi e migliori degli altri, oh yes!
Quelli che, puttana la miseria, non sai chi sono io, oh yes! 
Quelli che “lei non sa chi sono io” ma neanche loro lo sanno, oh yes!

Quelli che raccontano come si fa ad aumentare le presenze turistiche, oh yes!
Quelli che per raccontarlo si fanno pagare, ma le presenze turistiche diminuiscono sempre, oh yes!
Quelli che quando calano le presenze turistiche è sempre colpa degli altri, oh yes!
Quelli che qui e' tutto un casino, ma non è mai responsabilità loro, oh yes!
Quelli che per principio non per i soldi … però forse, oh yes!
Oh yes!

Quelli che lo statu quo che nella misura in cui che nell'ottica, oh yes!
Quelli che non hanno una missione da compiere, perché è la missione che deve compiersi per loro, oh yes!
Quelli che sono intellettualmente onesti, però fino a un certo punto, oh yes!
Quelli che fanno un mestiere come un altro e di un altro, oh yes!
Quelli che parlano di turismo per darsi un contegno, oh yes!
Quelli che si siedono sempre nelle prime file per non disturbare quelli che sono seduti dietro, oh yes!
Quelli che si siedono sempre davanti perché è giusto così, oh yes!

Quelli che vengono promossi ma non si capisce il perché, oh yes!
Quelli che una volta promossi non sanno che cazzo fare, oh yes!
Quelli che non sanno che cazzo fare ma continuano a fare i saggi, oh yes!

Quelli che fanno dei programmi che non servono a un cazzo, oh yes!
Quelli che quei programmi che non servono a un cazzo, poi li vendono lo stesso, oh yes!
Quelli che comprano quei programmi che non servono a un cazzo, ma usano i nostri soldi, oh yes!
Quelli che fanno dei programmi intelligenti ma vengono stoppati, oh yes!
Quelli che vengono stoppati perché altrimenti i programmi del cazzo non servirebbero più, oh yes!
Quelli che fanno dei programmi intelligenti (che aiutano chi vive di turismo) ma vengono stoppati da altri altrimenti questi perdono gli sponsor, oh yes!
Quelli che gli sponsor sono più importanti del turismo e del bene di chi ci lavora, oh yes!

Quelli che vincono delle gare o dei bandi, oh yes!
Quelli che fanno vincere le gare e i bandi, oh yes!
Quelli che stanno ammazzando il turismo per i propri porci interessi, oh yes!
Quelli che non si sono ancora accorti che quelli lì stanno ammazzando il turismo per i loro porci interessi e li osannano pure, oh yes!
Quelli che non hanno ancora capito che se quelli lì fossero davvero bravi, il turismo andrebbe meglio e non di merda come purtroppo va, oh yes!
Quelli che l'Italia deve andare così, oh yes!












sabato 27 dicembre 2014

L'anno di Dario Franceschini ... nel turismo




venerdì 26 dicembre 2014

La nuova classificazione alberghiera del D.L. 83/2014 (Art Bonus) nemmeno cominciata, è già finita.

Questa è un'altra solita storia #allacazzodicane o se preferite alla #mussadigatta ...  

... il D.L. 83/2014 denominato Art Bonus così tanto acclamato come salvatore della Patria e che contiene disposizioni per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e bla bla bla, è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 31 maggio 2014, dove tra l'altro è riportata la seguente dicitura:

Con una integrazione apportata nel corso dell'esame parlamentare si è introdotto il tema della classificazione delle strutture ricettive e delle imprese turistiche. Al riguardo un decreto del MIBACT, da emanarsi entro 3 mesi, d'intesa con la Conferenza Stato-Regioni, definirà l'aggiornamento degli standard minimi e l'uniformità sul territorio nazionale dei servizi e delle dotazioni.

Ora di mesi ne sono passati sette (ben quattro oltre i preventivati “tre” nel DL), ma della nuova classificazione alberghiera … nisba.

Ad onor del vero era anche immaginabile l'esagerato ritardo (ved. qui la spiegazione) … ma pare che la patata bollente sia stata recentemente gettata nelle delicate mani di un nuovo dirigente al MIBACT, tale Francesco Tapinassi proveniente dalla Fondazione Toscana che, a quanto si mormora, non sarebbe intenzionato a cambiare nulla alla faccia della web Reput'azione!! ... beh; un conto è scrivere dei libri in allegra compagnia sull'argomento, che tanta propaganda fa per se stessi, altro è attuarli con delle innovazioni importanti anche per il bene degli altri e che in quel dato settore ci lavora davvero.
E così siamo alle solite; tante belle parole e "saggi" scritti, ma di fatti ... 
Comunque sia la faccenda, quale sarà il perché non si voglia portare dell'innovazione laddove ce n'è di grande bisogno?
Vediamo:
  
a. ordini dall'alto?
b. non ci capisce una mazza?
c. non vuole rischiare in considerazione della lettera “b” e per non avere contro qualche associazione?
d. ... o che minkia è?
e. ma allora perché inserire la classificazione nel DL? 
f.  e c'è voluto un nuovo dirigente a nostre spese per non fare poi niente?

Eppure la proposta di una nuova classificazione alberghiera (che oltretutto toglieva una marea di vecchi problemi e dava finalmente la qualità) era stata inserita nel recente TDLAB.
Quel TDLAB (laboratorio del turismo digitale) che tanto osannato clamore ebbe, ma che a detta di molti (che sono sempre di più a pensarla così) non è servito ad un tubo, se non a qualche inserimento di auto magnificazione (o per chi se la beve) nei rispettivi CV di chi l'ha organizzato, e che giace, dicono, sulla scrivania del ministro Franceschini.

RI-DI-CO-LI loro … e RI-DI-CO-LI chi crede che questa gente sia veramente intenzionata a migliorare il settore.
A meno che, dello stallo perpetuo del turismo nazionale, non traggano a loro volta un improprio vantaggio e guadagno, come qualcuno ha iniziato a supporre da tempo.
Succedono troppe cose “strane” in questo settore.

P. S.: A chiara dimostrazione di quanto sopra affermato, c'è da considerare che l'autore della proposta della nuova classificazione alberghiera nazionale, che oltretutto di classificazioni alberghiere internazionali ne conosce circa un centinaio, non è stato mai chiamato per dimostrarne o spiegarne l'eventuale utilità di quel suo progetto nelle riunioni … né prima, né durante e neppure dopo.
E' mai possibile che nessuno di quelli abbia mai niente da imparare?

Ma prima o poi in quel dicastero dovrà pur entrarci qualcuno che non abbia a cuore solo i propri porci comodi … e poi vedremo quei “galantuomini” che fine faranno.
E il tempo “galantuomo” lo è davvero.

Ma per ora continueremo a tenerci quella “pezza” di classificazione alberghiera di una inutilità inaudita e feroce, la quale ha come fulcro il mantenimento di quei minimi che periodicamente vengono cambiati ma che nessuno considera più come utili una volta, e che sarebbe anche l'ora di … vabbeh, lasciamo perdere va ... come ad esempio la proposta di un diverso spessore dei materassi (uno o due centimetri in più o in meno?) etc. ... ma per piacere.

E quindi ...

     1. non verranno inserite nella medesima le recensioni come richiesto dall'UNTWO (il Tapinassi sa bene di che parlo, considerato che usa le mie stesse slides della Cornell University sulla questione) e che sono sempre più importanti nella scelta dell'alloggio sia per il cliente e pure per chi ci lavora a livello manageriale;
  1. non si avranno mai in tempo reale le presenze turistiche permettendo così che i dati ci vengano forniti dopo mesi e come conviene e piace ad ognuna delle 103 provincie;
  2. non si potranno pertanto fare dei progetti di marketing davvero mirati e in tempi accettabili;
  3. il sommerso continuerà a fare quello che gli pare (40 mila unità per 100 milioni di pernottamenti che non figurano da nessuna parte);
  4. le OTA's continueranno a portare all'estero (e gratis) i nostri soldi anziché versarli nelle casse dell'erario (circa 2,5 miliardi di euro, senza contare l'immenso danno al ricettivo, con le loro esagerate percentuali per l'intermediazione);
  5. e le recensioni false faranno sempre la loro sporca presenza a danno dell'intero settore.

... e parlano di rispetto?

P. S.: Una classificazione alberghiera ben fatta risolverebbe tantissimi problemi a quelli che sono sull'orlo del tracollo o a quelli che ci si stanno approssimando, ma forse a questi non frega granché oppure non l'hanno ancora capito. 






La matematica di Dario Franceschini

Alcune testate giornalistiche riportano che dopo 30 anni i turisti dovranno rinunciare al suggestivo tour tra le antiche vestigia durante i giorni di Natale e Capodano, ma non è vero poiché la str … anezza era già successa due anni fa … ved. Qui).

Comunque …

lunedì scorso il ministro Franceschini aveva convocato Cgil, Cisl e Uil per istituire un tavolo permanente e chiedere ai sindacati di non lasciare mai più fuori i turisti.

... per non ripetere quanto successo ai primi di novembre per via di una rivendicazione sindacale che il medesimo non ebbe dubbi a ritenere un danno enorme all'Italia intera.

ieri l'altro, però è stato proprio il ministero a negare l’apertura della città antica, regina di incassi proprio nelle festività natalizie, perché mancano i soldi per pagare lo straordinario festivo al personale.

… ma è mai possibile che circa 50/60 mila euro (periodo di Natale) non siano sufficienti a pagare gli straordinari “giornalieri” di chi lavora negli scavi di Pompei per quel solo giorno?

e oltre ai turisti nazionali e internazionali infuriati, è stata una decisione che ha mandato su tutte le furie gli operatori turistici che rischiano richieste di risarcimenti per migliaia di euro: “Una vergogna, una tragedia senza precedenti, spiegano, per noi equivale alla bancarotta. Il denaro già anticipato, come avviene per ogni società che vende servizi, è stato reinvestito per l’acquisto di pacchetti estivi, che saranno rivenduti dalla prossima primavera”.
Mentre sarà il collasso economico di tutto il settore turistico-ricettivo.


Non sarà forse il caso di cambiare il ministro e qualche decina di suoi collaboratori?








mercoledì 24 dicembre 2014

2014: un anno di ...


Ma "Signori" si nasce ... 

... quindi auguro a tutti coloro che hanno fatto in modo che il mio (e non solo) 2014 professionale in Italia, fosse proprio un anno di merda, un buon 2015.









martedì 23 dicembre 2014

500.000 euro di multa a TripAdvisor che potevano essere evitabili ... contenti loro ...


L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha multato di 500mila euro TripAdvisor Italy Srl e TripAdvisor Llc, la società statunitense che gestisce il sito di recensioni di hotel e ristoranti.

Il provvedimento riguarda la ”diffusione di informazioni ingannevoli sulle fonti delle recensioni” pubblicate sulla banca dati telematica degli operatori, adottando strumenti e procedure di controllo inadeguati a contrastare il fenomeno delle false recensioni
La sanzione amministrativa dovrà essere pagata in solido dalle due società entro 30 giorni.

E adesso spostiamo il discorso su di un certo programma che in caso di sua attuazione, ecco che di botto annullerebbe in gran parte le recensioni truffaldine (ved. Slides sotto dalla n° 18 alla 28 compresa) … evitando così un gran sacco di reciproci problemi.



Poi è anche vero che gran parte delle incomprensioni che esistono in questo mondo, sparirebbero se riuscissimo a metterci nei panni del nostro avversario e a comprendere il suo punto di vista … Mahatma Gandhi.

ma se c'è la soluzione, perché non adottarla evitando così delle multe salate e senza per altro, cercare nemmeno di comprendere l'avversario? … questa è di me!!

Chiedere è lecito e rispondere è cortesia … e soprattutto meno costoso!!

P. S.: E sarà mica la prima multa di una serie infinita?





lunedì 22 dicembre 2014

Il flop degli aeroporti locali: decollano sprechi e stipendi

Il record lo detiene Aosta: volano solo 5 persone al mese.
La Corte dei Conti Ue: "Siti troppo vicini tra loro. Quello di Crotone è insostenibile e va chiuso"

Mai atterrati all'aeroporto di Aosta? È molto probabile, visto che in un anno ci passano 62 persone, 5 al mese, praticamente una persona a settimana (dati Enac sull'anno 2013).

Nello scalo intitolato all'aviatore e politico Corrado Gex, la Regione Val D'Aosta - proprietaria - ha investito più di 30 milioni, ma senza riuscire a farlo mai decollare.
Nel 2013 doveva riaprire la linea Aosta-Roma ma al momento non c'è nulla: «L'aeroporto è aperto, se passa un aereo che vuole atterrare è possibile, ma voli commerciali ancora non ce ne sono» spiega al telefono una addetta.
Intanto la Regione paga.
Ma non è un caso isolato.

Tra le partecipate messe peggio, finite nel dossier di Cottarelli, è frequente trovare le società di gestione aeroportuale. S
cali minuscoli, magari a pochi chilometri da altri più battuti, e perciò snobbati dai passeggeri. Come l'aeroporto Gabriele D'Annunzio di Montichiari (Brescia), a poca distanza da quello di Bergamo e da quello di Verona, in un'area che da Milano a Venezia conta uno scalo ogni 40 km (oltre ai treni ad Alta velocità).
L'aeroporto di Montichiari, gestito dalla società Catullo Spa (a sua volta proprietà di varie Province e Comuni) che gestisce anche lo scalo di Verona, ha perso nell'ultimo decennio più di 40 milioni di euro, con solo 7mila passeggeri l'anno, 600 al mese circa (Malpensa, per avere un confronto, ne ha 18 milioni l'anno).
Pochi biglietti ma molto personale: controllori di volo, doganieri, poliziotti, facchini...
Non stupisce, quindi, che l'indice di redditività dell'aeroporto bresciano sia da brivido: -217,65%.
Male anche l'aeroporto di Trieste, proprietà della Regione attraverso la sua controllata Aeroporto Friuli Venezia Giulia SpA. Per il 2014 si stima un buco di bilancio attorno a 1,5 milioni di euro mentre il Cda porta a casa 540mila euro, raccontano i giornali locali.

E la Regione copre i buchi e paga le compagnie per atterrare lì.
Come succede altrove, anche in Puglia, con sovvenzioni regionali a Ryanair (17 milioni appena approvati) e altri vettori. Inutile però, a quanto pare, per risollevare le sorti dell'aeroporto di Foggia. Quindici passeggeri al giorno, e in calo, perdite da 2 milioni e mezzo l'anno. «Abbiamo investito tanti soldi sullo scalo di Foggia per il raddoppio della pista» spiegava settembre il governatore pugliese Nichi Vendola, annunciando la riapertura dei voli per Milano e Torino. Chissà se arriveranno, oltre ai soldi pubblici, anche i passeggeri.
Che finora volano su Bari, poco lontana, che offre 50 voli al giorno a prezzi più bassi grazie ai low cost.

Un problema segnalato anche dalla Corte dei Conti Ue in un recente rapporto che prende in esame gli aeroporti di Alghero, Catania, Comiso e Crotone (quest'ultimo definito «insostenibile»), tutti con un altro scalo a meno di due ore di distanza.
Ma dappertutto la mappa degli aeroporti italiani (e delle società partecipate dagli enti locali che li gestiscono) presenta un profondo rosso.
Come a Cuneo, dove la Geac Spa partecipata da Regione Piemonte e Provincia ha chiuso il 2013 ancora in perdita, e parecchia: -1,7 milioni.

Voragini come per l'aeroporto di Parma, un altro scalo pronto per la liquidazione, che si scongiurerà solo grazie ai cinesi della Izp Technologies, pronti a sborsare 250 milioni per rilevare lo scalo. Segno meno anche per altri aeroporti minori (indispensabili?) come Lucca, Salerno, Comiso, Albenga, Taranto... Tutti partecipati da sindaci e governatori.
Meno, invece, dai passeggeri.







domenica 21 dicembre 2014

Buon Natale







sabato 20 dicembre 2014

Turismo: in Liguria il Turismo è in equilibrio ... sopra la follia.

Liguria: rispetto al secondo trimestre 2013, il terziario ha perso 5 mila posti di lavoro, 10mila nel settore commerciale/turistico
e nel trimestre susseguente … timidi segnali di ripresa, ma nel turismo persi 4 mila posti di lavoro.

Mentre delle presenze (pernottamenti), a parte un meno 10% offerto dall'assessore al turismo di questa Regione (Angelo Berlangieri) qualche mese fa; non si sa più niente.

E questo nonostante le audaci dichiarazioni del medesimo su un presunto nuovo sistema operativo informatico (l'avrà pagato ... anzi, chissà quanto l'avremo pagato?) per rilevare i movimenti turistici nelle strutture ricettive liguri e consentire così di avere dati in tempo reale all'inizio dell'anno.
Eccome no! 

Pertanto, giusto per la precisione, in Liguria si sono persi una miriade di pernottamenti con l'ovvia conseguenza che anche i lavoratori di questo settore sono rimasti a spasso.
Eppure due anni fa fu concepito il piano triennale (ovviamente pagando) per la ripresa del turismo da parte dello Studio Giaccardi e Associati di Ravenna che nel solo primo anno (2013) produsse delle cifre col segno meno da far paura.

Ora, alla fine di quel triennio manca ancora un anno e se tanto mi da tanto, chissà che cosa c'aspetta per il 2015, neh!

Comunque sia, il Berlangieri, se ne studia un'altra, o chi per lui, e s'inventa 'sta cosa qua: “Io Lavoro Interactive 2.0”.

Io Lavoro Interactive 2.0” è la creazione di un nuovo portale che incrocia domanda/offerta di lavoro e che ha l’obiettivo di ricevere autocandidature, offrire una vetrina in una Fiera virtuale per le Aziende, banca dati, percentuale di collocazione attraverso le peculiarità dei vari skill professionali, links con le più importanti banche dati europee.
Ma vediamone l'utilità nel dettaglio.

Di portali (agenzie) domanda/offerta di lavoro ce ne sono già in quantità, e tutte con una valida descrizione dei vari skill professionali e quindi vetrine per le Aziende, ma quello che non comprendo è che se perdi 10.000 posti lavorativi all'anno nel settore, a che mazza fionda serve fare un altro portale?
Poi dei links delle banche dati europee, sai che può importare alla gente!

Quindi l'ennesimo inutile portale; tanto per dar lavoro a qualche web agency.


Oppure altre palanche per Datasiel?





Visualizzazioni totali