domenica 9 settembre 2012

Per voi tutti che per e nel turismo ci lavorate, lo sapevate che ...


Parlo a voi brava gente del turismo, a partire da quelli che vendono i gelati col carrettino nei mesi estivi fino a coloro che manovrano grandissime aziende di questo settore.
Dall’ago all’elefante, nessuno escluso.

Ebbene, sapete quanta di quella gente che vive da tempo immemore nei Palazzi della Camera dei Deputati e del Senato italiano ha una pur minima conoscenza del nostro comparto?
E quelli nuovi (Deputati e Senatori)?
No?
Allora contate le dita di una mano monca e troverete subito le unità.
Zero o niente di più su ben 945 prs. (630 Deputati più 315 Senatori)!

E poco potrà contare (anzi, una mazza) se il novello o quel cariatide, che a suon di passeggiare nei corridoi e le stanze di Montecitorio o Palazzo Madama ne consumano il pavimento (quando ci vanno), ha avuto come esperienza l’assessorato al turismo di quel tal paesello o anche in una grande città.
Sappiamo bene che non conta niente poiché quello che serve è l’essersi sporcate le mani e l’esperienza diretta nell’ambaradan.
Ma soprattutto averlo fatto bene e ben sapere quel che c’è da fare.

Infatti a dimostrazione di ciò l’unico esempio che mi preme ricordare, ma sufficiente per far capire, è quel tal Gianni Plinio, assessore al turismo della Regione Liguria, che nonostante abbia prodotto nel suo quinquennio (2000/2005) un’esagerata debacle turistica da queste parti (- 7,5%, se va bene)  (ved. schemi a lato), e questo mentre nel resto d’Italia l’andava a gonfie vele, è stato rieletto in Regione.

Bene detto questo vi racconto cos’è successo poche ore fa in una riunione di molti amici e non, ma amici anche questi (io non l’ho con nessuno, anche se forse dovrei).
Circa duecento persone, e parto dai comuni cittadini (per me i più importanti), semplici amanti della propria città (Genova) e quindi Regione, poi consiglieri comunali, regionali, deputati, senatori e pure i giornalisti.
Un’allegra (per modo di dire) banda che se l’è suonate (per modo di dire) di santa ragione, e dove si sperava di risolvere (siamo dei poveri illusi) gli annosi problemi dei nostri rappresentanti, nonché i problemi politici di queste parti.

Sarebbe anche inutile dire, ma lo ricordo, che quando faccio parte di queste riunioni, che non mi piacciono per niente poiché da queste non ci si riesce mai a cavare il fatidico ragno dal buco, ma alcune volte ci cado, va sempre a finire che si parla più che altro del mio settore: il turismo.
Fatalmente riesco a buttarla dove mi conviene e preferisco.
E sovente parlo e discuto dell’inutilità che i nostri rappresentanti a Roma della mia Regione, ma sono sicuro anche nell’altre, danno a questo comparto.

Ora dopo aver elencato delle “discrepanze” sul loro operato (consiglieri, deputati e senatori), e vale a dire che partono in quinta (?), mentre poi va a finire che si adeguano all’andazzo generale e … (vedi schema a fianco).
Poi ci sono quelli che non fanno una cippa fin dal primo minuto, ma questo si sapeva di già.
E la storia continua.
Ma quello che risulta molto strano è che, per quanto riguarda la mia Regione, ma le altre non stanno sicuramente meglio, questi “galantuomini”, oltre a non intendersi di turismo non fanno neanche proposte di Legge su quel comparto che internazionalmente rappresenta la più grossa fetta del Pil.
Mai!

Capisco loro, neanche poi tanto, ma possibile che nell’entourage di cui dispongono a livello cittadino, regionale e nazionale, non abbiano nemmeno uno che di questo settore se ne capisce e che quindi li aiuti a programmare un qual cosina (proposta di Legge) che possa aiutare anche chi in questo ci si mantiene?
Siamo o non siamo la fetta di Pil più importante d’Italia?
E se per caso ne parlano, non sarebbe sicuramente meglio che le parole escano da chi questo settore lo conosce a menadito?
Quindi perché non unirci tutti insieme per richiedere che in quelle stanze vengano inseriti immediatamente (prossime elezioni politiche del 2013) in testa delle loro varie liste (porcellum) degli indubbi conoscenti del nostro settore?

Chiaro è che, chi non capendosene un “razzo” di turismo, ossia tutti, non l’abbiano presa come un gran bel  consiglio, ma addirittura abbiano indossato i panni dei sacri giustizieri elencando un quantitativo di baggianate da far paura.
In primis un Senatore della Repubblica, tal Gianni Bornacin (PDL), il quale ha sostenuto che in base al Titolo V la responsabilità del turismo è demandata alle Regioni e quindi si ritiene impossibilitato a presentare qualcosa.
E dal suo solo prefazio se ne capisce immediatamente le poche conoscenze, non solo nel turismo, ma addirittura di come lì si lavora.
Infatti mi risulta che in entrambe le due Camere esistano le due decime Commissioni preposte anche al turismo … e che “razzo” ci stanno a fare se di turismo non possono deliberare o dire qualcosa?
Chi “razzo” ce l’ha messe se non possono fare niente?
Ma per piacere!

No, niente, non se ne parla nemmeno di presentare un’interrogazione sul nostro mestiere, loro, vedi Roberto Cassinelli che putacaso appartiene al medesimo pezzo del PDL, ma gli altri non ridano perché ce n’è in quantità anche per loro, di turismo non ha mai chiesto un “razzo” (eppure vive in una Regione che di questo dovrebbe … ), però s’è fatto primo firmatario per presentare le Disposizioni in materia di esecuzione e riproduzione dell'inno 'Il Canto degli italiani(3438) (presentata il 28 aprile 2010, annunziata il 29 aprile 2010).

… il Canto degli italiani ?
Ma non hanno altro da fare?

Dulcis in fundo, ma ce ne sarebbero in quantità sufficiente per arrivare al 2033, vorrei capire, ma forse lo so, il perché nonostante quel famoso Titolo V che demanda alle Regioni e bla bla bla, 945 persone, tra cui la maggioranza sono avvocati, non abbiano capito che Il Codice del Turismo” brambilliano era una strunz str … anezza senza pari, e che ben 19 art. di Legge sarebbero stati annullati dall’intervento della Corte dei Conti.
E’ quindi mai possibile che mentre questo blog lo scrisse in tempi non sospetti (di quei 19) e ben prima addirittura della C dei C, loro, i grandi “saccenti e professoroni” nonché pluri laureati proprio in giurisprudenza, non abbiano mai dubitato minimamente e non se ne siano accorti?

Vabbè, morta là, ma quello che vi chiedo, per il bene di tutti, è che si faccia tutti insieme una po’ di propaganda a questa cosa qua, e che nelle due Camere ci siano almeno, in base al Pil nazionale, una percentuale di persone che di turismo ne sappiano già … lavorativamente.
Una cosa è di certo sicura, e vale a dire che il turismo non avendo colori sociali (destra, centro e sinistra), le discussioni avverrebbero solo ed esclusivamente sotto l’ottica del fare buon turismo e non per gli interessi personali della politica del comandante di turno.

N. B.: Personalmente non ne sono interessato, anche perché quello che ho (il mio lavoro) mi basta e c’avanza, e non lo cambierei per nessuna cosa al mondo.
Quindi non parlo per me, ma per quella gente (e in Italia , credetemi pure, ce n’è) che in questo “mestiere” è al di fuori degli schemi politici e dei loro “porci” comodi.
E poi vedremo se non cambia veramente qualcosa col casino che ci perseguita dal tempo che fu.





11 commenti:

  1. @Luciano


    Approvo alla massima potenza, e spero che i colleghi ti stiano a sentire per poter finalmente cambiare le cose.

    Sei un grande

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  2. @Vincenzo

    Come al solito esageri sempre

    ;-)

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  3. Luciano, io ti adoro, sai sempre trovare la soluzione più giusta.

    Questa lo è veramente, semplice ma geniale.

    Mettiamoci 50 persone che abbiano lavorato ottimamente nel turismo e il mondo parlerà di noi in un secondo.

    Questo è marketing diretto e oltre a non costare niente, elimina in un colpo solo 50 fannulloni che saranno sostituiti da chi il lavoro lo sa.
    Fantastico!!!!!!!!!!


    :-D

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  4. Un baattaglia contro i mulini a vento

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  5. Basterebbe che gli addetti ai lavori - e non intendo quanti già si appassionano ed evidenziano nelle varie occasioni la loro disponibilità e la loro capacità di operare nel campo della politica del turismo - si decidessero a prendere atto che essere imprenditori significa anche uscire dalle proprie botteghe ed orticelli, magari limitando la protesta a prolisse quanto inutili (finanche noiose) diatribe sui vari blog e social networks, a suon di roboanti annunci di battaglie, rivoluzioni, ecc...che si spengono con il click del proprio pc. Perchè il "sistema" è basato tutto sul meccanismo delle rappresentanze e quindi votiamo e deleghiamo a persone che poi vanno per conto (o convenienza) loro nei ruoli istituzionali. Il problema è proprio nella difficoltà ad ottenere che nei posti giusti arrivino le persone giuste. E questo perchè chi rappresenta (o dovrebbe rappresentare?) le categorie del turismo (leggi Associazioni di Categoria e Confederazioni varie), spingendo per tali soluzioni, è affacendato a gestire i meccanismi di nomina in senso autoreferenziale a favore di una crema (casta) di loro dirigenti a loro volta più ben disposti ad atteggiamenti ammiccanti con il potere politico che a svolgere effettivamente il ruolo loro assegnato da basi impotenti quanto strumentalizzabili. Certo, in queste ventate di novità dove nascono movimenti d'iniziativa di base che sfuggono alle redini del potere centralizzato, è sempre possibile che anche nel settore prenda vita una forma di movimento incentrato su persone competenti e decise a mettersi in gioco. Forse è il momento giusto di prendere atto che oggi l'attuale rappresentanza politica del Paese non è in grado del necessario sussulto di dignità per prenderne atto e gestire essa stessa tale cambiamento. Allora osiamo.

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  6. Se invece di limitarsi a criticare "gli altri" ognuno si facesse carico del proprio impegno nel lavoro collettivo, funzionerebbe meglio tutto il sistema. Quindi se riteniamo che non funzionino le organizzazioni di rappresentanza, anzichè ritenerle cosa "terza" alla quale imputare colpe o altro, si prenda atto che si può, partecipando, modificare la qualità del loro lavoro, anche cambiandone i dirigenti (che, al pari dei pubblici amministratori, sono stati votati dalla base...). Perchè in tal modo si costruisce un corretto sistema partecipativo che può arrivare a determinare, in ultima analisi, la qualità delle persone che vanno a gestire gli Enti e le Istituzioni che operano anche nel nostro settore.

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  7. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  8. Caro amico Sabaudo, eh si ... che si spengono con il click del proprio PC!!! Il problema sta anche nel fatto che le varie categorie del turismo, nell'eventualità, userebbero unicamente sistemi autoreferenziali (ovviamente), che poi è quello che fa la politica attuale. Beh, almeno in questo caso, pur non cambiando nulla, almeno ci sarebbero delle persone che di turismo ne hanno macinato un po' ... e sarebbe meglio del niente attuale. Poi, nel qual caso questa proposta arrivasse alle orecchie di quel dato capo partito che nel programma (putacaso) l'ha inserisce per incamerare dei voti in più ... e ci butta qualcuno che non è minimamente negli ingranaggi ... mah, chissà ... io ho osato con lor signori, e poi vediamo se quella piccola pietra farà le sue belle ondine. Al massimo se ne va a fondo e fine delle trasmissioni, senza fare del male.

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  9. @Sabaudo

    mentre per quanto riguarda il solo criticare, forse, e ripeto il forse, tra non molto riuscirò ad entrare in quelle associazioni che dici tu.

    Dal di dentro sarà più facile dire quel che va bene (secondo la mia modestissima opinione) e quello che invero non va.

    Ma dal di fuori, in Italia, ho avuto solo piccolo blog.

    Difficile esserne ammesso in questo Paese.

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  10. caro luciano ardoino, fattelo dire da uno che ha fatto il presidente degli albergatori, di consorzio di promozione turistica e dirigente di confcommercio: se rompi troppo ti digeriscono e ti sputano con un ruttino.
    vale la pena combattere ma la sconfitta è quasi certa.
    comunque auguri.

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