mercoledì 2 maggio 2012

italia.it: le linee strategiche delle Regioni

Alcuni giorni fa i governatori delle Regioni hanno presentato al ministro Gnudi un documento della Conferenza delle Regioni e delle Provincie intitolato “Linee strategiche delle Regioni per il settore turismo“.
E’ un documento di diciotto pagine.

Seguono poi altre dieci pagine di “Linee strategiche delle Regioni e delle Provincie Autonome per rilanciare l’industri turistica italiana“.
Questo secondo documento risale al 7 ottobre 2010 e fu presentato il 15-16 ottobre durante la V Conferenza italiana per il turismo a Villa Erba (Cernobbio – Como) al ministro Michela Vittoria Brambilla.

È un dato inconfutabile che il turismo costituisca un asset strategico del Sistema Italia, ma se così è si rende necessario porlo realmente al centro delle politiche di sviluppo del nostro Paese, mediante l’adozione di un piano strategico nazionale lungimirante, da realizzarsi entro tempi certi.

A pag. 3, come prima tematica essenziale, viene indicata la
Costruzione e alimentazione dell’immaginario turistico dell’Italia e delle sue Regioni (fase nella quale i potenziali turisti elaborano il desiderio del viaggio: guidistica, cultura nelle forme più varie, internet).
e tra gli strumenti utili per perseguire tale obiettivo viene indicato il portale italia.it.

A pag. 5 un intero paragrafo è dedicato a
Portale Italia.it e progetto “Portale telematico interregionale di promozione turistica”
Per rispondere alle nuove esigenze di un mercato globalizzato che opera sempre più in rete, le Regioni e le Province Autonome hanno creato portali e sistemi informatici all’avanguardia, fornendo così risposte concrete alle imprese del territorio.
Partendo da queste esperienze è possibile creare finalmente un Portale nazionale per il turismo italiano.

È necessario risolvere con urgenza il problema inerente il Portale Italia.it, la cui nascita stenta a decollare nonostante l’ingente dispendio di energie e di risorse pubbliche.
A tal fine, le Regioni e le Province Autonome chiedono che il Governo non agisca unilateralmente e rivendicano il proprio ruolo attivo nella definizione di tale strumento. È necessario, quindi, riattivare tempestivamente sul tema un fattivo confronto Stato-Regioni, al fine di accertare come siano state utilizzate le risorse finalizzate alla realizzazione del Portale Italia.it e di appurare con esattezza l’entità di quelle ancora disponibili, allo scopo di definire in maniera condivisa il rilancio di uno strumento ritenuto importante per la promozione all’estero del sistema turistico nazionale.

La questione si pone nell’ambito di un contesto più ampio che vede la necessità di definire un efficiente sistema di comunicazione a livello nazionale ed internazionale del brand Italia. Le Regioni e le Province Autonome fanno già la loro parte approvando i rispettivi piani di comunicazione.
Può ritenersi, quindi, facilitato l’avvio di un proficuo confronto con lo Stato.

Peraltro, la problematica è connessa al fatto che il Dipartimento per lo Sviluppo e la Competitività del Turismo non ha concesso la proroga del progetto “Portale telematico interregionale di promozione turistica”, motivando tale diniego con la circostanza per cui esso risulta essere «in larga misura sovrapponibile con le attività svolte nell’ambito dell’implementazione del portale “Italia.it”».
Essendo state fornite al Dipartimento tanto una ricostruzione esatta e puntuale della vicenda afferente il progetto interregionale di cui sopra quanto una rendicontazione tempestiva, puntuale ed esaustiva dello stesso, emerge chiaramente che la mancata proroga del progetto appare immotivata.
Si consideri, peraltro, che la maggior parte delle disponibilità finanziarie utilizzate sono gravate a carico dei bilanci regionali, non essendo state ancora erogate le quote di cofinanziamento statale, nonostante fosse stato debitamente richiesto previa esaustiva rendicontazione.
Va chiarito che il progetto interregionale di cui trattasi e il progetto Italia.it hanno vissuto di vita propria, trattandosi di due distinte iniziative progettuali per le quali si creò una sinergia, vanificata poi dalle scelte unilaterali del Governo di togliere dalla rete il portale Italia.it, nonché di mettere in linea un nuova versione senza il benché minimo coinvolgimento delle Regioni.
Tanto premesso, è stato da tempo richiesto al Governo la concessione della proroga del progetto analogamente agli altri, la tempestiva erogazione alle Regioni ed alle Province Autonome del pagamento degli acconti non ancora effettuati delle risorse del progetto “Portale telematico interregionale di promozione turistica”, la fissazione di uno o più incontri con i rappresentanti del Dipartimento per lo Sviluppo e la Competitività del Turismo volto a dirimere la questione.

Se la vicenda del portale italia.it è l’emblema dell’incompetenza trasversale di ormai quattro diversi governi nazionali nel far nascere un degno portale del turismo italiano, la vicenda del portale turistico inter-regionale è il miglior testimone dell’incapacità delle Regioni di coordinarsi per dar luogo ad un loro progetto comune.
La storia di questo secondo progetto multi-milionario sfociato nel nulla fu  ricostruita e descritta in maniera magistrale da Luca Carlucci, nell’agosto 2007, sul blog scandaloitaliano.

Dove si illustrano brevemente origini e dinamiche dell’imperante caos istituzionale in materia di turismo, ovverosia dei conflitti fra Stato e Regioni sulla materia.
Dove si racconta la grottesca e quadriennale vicenda del fantomatico “Portale Interregionale Telematico di Promozione Turistica” (15 milioni di euro, nemmeno un bit online) e dei suoi perversi rapporti coll’orrido cugino .it (il portale nazionale del turismo italia.it, 58 milioni di euro).
[segue QUI: tutto da leggere!]

Una vera “sinergia” tra i due progetti, contrariamente a quanto dichiarato nel documento delle Regioni, non è mai esistita.
Del portale italia.it, in realtà, alle Regioni non frega e, storicamente, non è mai fregato assolutamente nulla: battono ancora cassa per poter continuare a dilapidare denaro pubblico in un loro inutile, virtuale e fallimentare progetto.
Il vero scopo consiste nel raccattare un po’ di soldi da utilizzare ognuna “come gli va”.
C’è solo da augurarsi che anche Piero Gnudi, come già MVB, risponda loro semplicemente: “picche”.

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