martedì 22 novembre 2011

Perchè Corrado Passera (si dice) voleva anche il ministero al turismo ? E quei 150 miliardi di euro che Intesa San Paolo ...


Un nostro vecchio post di giugno 2010, trattava di BIIS, Banca Intesa e Infrastrutture controllata da Intesa San Paolo che valutava in 150 miliardi di euro l’investimento che dovrebbe cambiare il nostro settore turistico nei prossimi 5 anni; e allora m’è balenata una supposizione.
Ed eccola qua.
Però prima una piccola precisazione.
Corrado Passera, l’allora AD di Intesa, è diventato il nuovo Ministro dello sviluppo, infrastrutture e trasporti, ma da più parti s’era alzata l’ipotesi che lo stesso avesse richiesto al Monti la creazione di un mega-ministero, uno con annessi anche quello del turismo e dell’ambiente.

E di questo, nel caso si fosse realizzato, Tutto sbagliato tutto da rifare, ne sarebbe rimasto contento (almeno io), poichè queste cose, in Giappone, esistono dal tempo che fu, e i risultati non fanno poi così "schifo", anzi.
Comunque sia in terra nipponica, le Ragioni di opportunità istituzionali e politiche hanno alla fine fatto virare verso la scelta di affidare a Piero Gnudi turismo e sport e a Renato Balduzzi, molto gradito alle regioni (Vasco Errani ha già espresso il suo parere positivo sull’esecutivo Monti) l’ambiente.
Ma anche in questi due settori cruciali molte decisioni dipenderanno proprio dal Corrado Passera al quale, come detto, è stato affidato il super ministero dello Sviluppo economico e infrastrutture, cui fa capo anche il settore del commercio (e di conseguenza i pubblici esercizi e le attività di ristorazione).
E in questo caso, per me, il cerchio si chiude, mentre mi “partono” evanescenti supposizioni.

Ma ora un po’ di storia per farvi capire meglio.
Comunque e "forse", Banca Intesa San Paolo puntava, e ancora punta, a una rapida industrializzazione del nostro prodotto turistico attraverso una regolarizzazione del settore, vale a dire con una sostanziale riduzione della presenza degli albergatori privati a vantaggio delle catene alberghiere, NH Hoteles in primis.
E questo era già nell’aria.

Ma chi è NH Hoteles?
Pochi anni fa la Jolly Hotels di proprietà della famiglia Zanuso/Marzotto, fu scalata in Borsa da una cordata formata dal Gruppo bancario Intesa San Paolo, uno dei maggiori in Italia, e dalla spagnola NH Hoteles, che li ha incorporati nel proprio portafoglio assieme ai Framon Hotels, catena alberghiera di origine siciliana, fondata dalla famiglia Franza proprietaria dei prestigiosi alberghi in Sicilia, Firenze, Roma, Milano e Venezia.
NH Hoteles allo stato attuale risulta la maggiore compagnia alberghiera in Italia con oltre 50 alberghi e 8000 camere, mentre nel mondo, gestisce 349 alberghi con più di 52.793 camere in 22 Paesi di Europa, America e Africa.

Quindi una catena alberghiera con dimensioni industriali, con decine di centinaia di alberghi segmentati dal low cost al lusso, e che dovrebbe favorire l’abbattimento dei costi e quindi anche dei prezzi.
Diciamo un po’ come è accaduto nell’industria manifatturiera tradizionale.
Naturalmente i sindacati sono favorevoli poiché hanno sempre guardato con malcelata diffidenza un settore assai poco sindacalizzato per via dei troppi gestori diretti, e della troppa polverizzazione aziendale.

E il Piero Gnudi, attualmente il ministro del turismo e che di certo non può essere definito un “fagiolino”, è stato, tra l’altro e fino a poco tempo fa, un membro del cda di Unicredit.
Unicredit che nel turismo sta “impegnando” forze e palanche in grande quantità, forse non al livello di Intesa, ma neanche ad uno strato molto inferiore, e basta andare sul web digitando “Unicredit + turismo” per capirne l’andazzo.
A questo punto c’è da ricordare che da più parti e già da tempo, s’è alzata l’opinione, più che legittima, che il turismo sia l’oro del terzo millennio, quindibasta fare due più due ed il gioco è fatto.

Pertanto, e a farla in breve, il Passera (Intesa) voleva (si dice) anche il ministero del turismo che però all’improvviso è stato dato al Gnudi (Unicredit), una Banca che oltretutto ha appena rilevato il 49% di BluHolding (Tour Operator), e così e pertanto, sono due le banche che in questo settore stanno “impegnando” un quantitativo industriale di euro (a miliardi in centinaia), e vuoi vedere che di quel due più due sanno già la soluzione?
Bah, non è neanche troppo difficile saperlo.



E perciò staremo a vedere, anche perché dalle prime loro “mosse”, nonostante i "nuovi" siano più propensi al “non dialogo” che al troppo berciare sullo stile della Brambilla, sarà semplice capirne la meta … e da qui che non ce le facciamo “scappare” di certo, ci e vi terremo informati.


9 commenti:

  1. 10 cum laude!!!!

    da pubblicare su Il Sole 24 Ore....o Italia Oggi....ci provi....

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  2. @Anonimo

    Già fatto, ma come al solito se ne approprieranno senza farmi sapere nulla.

    Viva Gesù!

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  3. e Maria!
    mai arrendersi! e soprattutto distrarsi!!

    complimenti ancora!

    speriamo comunque che i fatti sconfesseranno la sua lucida analisi e...previsione!!!

    temo che con i nuovi arrivati si sia passati dall'agire con l'accetta dei predecessori...all'agire con il fioretto...

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  4. @Luciano


    Stra complimentoni e unico nel genere.

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  5. @Luciano


    Dove lo trovi il tempo per fare tutte queste indagini, tutti i giorni e con tutto il lavoro che hai?

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  6. @Sergio


    Infatti ... sono sempre in salita col mio, ma riesco a gestirmi autonomamente!

    Vabbè, checcevoifà, all'amore non si comanda e il turismo ...

    :)

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  7. Come mai Il Sole 24Ore, Repubblica, Corriere della Sera, Itala Oggi e gli altri quotidiani d'informazione finanziaria non hanno evidenziato questa cosa?
    E' normale che la si debba leggere su un blog del turismo, anche se autorevole?

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  8. Ottima deduzione caro Luciano e molto veritiera.

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