domenica 23 gennaio 2011

VisitBritain.com vs. Italia.it: lezione di Best Practices dall’Agenzia del Turismo nazionale inglese


Se di iniziative di una certa rilevanza da parte di aziende turistiche ne avevamo già viste su Foursquare (ad esempio quella di KLM), sono ancora in pochi ad essersi avventurati sulle strade di Facebook Places, il nuovo servizio di Geo-localizzazione lanciato ad agosto dal social network per conquistare l’attenzione di tutti i nuovi utenti check-in-addicted (“Facebook Places: tutti i vantaggi per gli hotel”).
Questa volta il buon esempio di Social Media Marketing geo-local viene nientemeno che da un’organizzazione istituzionale: si tratta infatti di VisitBritain, Agenzia del Turismo Nazionale della Gran Bretagna, che ha da poco lanciato la sua originale campagna “Team Work Competition” su Facebook Places.
Tutti i fan della pagina ufficiale di VisitBritain (LoveUK) sono invitati infatti ad unirsi ai propri amici, creare un team e fare almeno 2 check-in in una delle 300 destinazioni top indicate sulla pagina Facebook, così da poter partecipare all’estrazione di un viaggio a Londra per due del valore di 2.000 sterline più altre mille di shopping al negozio di lusso Selfridges.
All’interno di LoveUK si trova infatti una pagina dedicata ai “Love UK’s Top 50 UK Places”: ogni volta che un utente fa check-in, l’applicazione in pagina è capace di aggiornare la classifica.
Che l’organizzazione inglese avesse intenzione di incentivare l’aspetto sociale del proprio marketing on-line, lo si era già visto quando sono stati creati lo stesso gruppo LoveUK e la Love UK’s Top 50 UK Places Leader Board, nell’ottica di offrire un “guest book globale” per permettere a tutti gli amanti della Gran Bretagna di rimanere in contatto e interagire.
Il nuovo concorso sembra aver ottenuto non pochi consensi: se la pagina LoveUK solo il 23 gennaio aveva circa 50.000 iscritti, oggi ne registra ben oltre 74.000.

Un’iniziatica Social che riflette gli intenti delle Istituzioni e del Paese intero
L’Inghilterra quindi dà il buon esempio al resto d’Europa, soprattutto perché la campagna lanciata su Facebook è a mio parere in qualche modo il riflesso, lo specchio di un desiderio congiunto a livello locale e nazionale, da parte delle Istituzioni e al contempo degli operatori, di voler davvero rinnovare, cambiare ed investire nel Turismo in armonia con le esigenze del nuovo viaggiatore “iper-interattivo”.
Justin Reid, Capo della sezione Digital and Social di VisitBritain, ha affermato che “Facebook Places ci ha offerto un modo intelligente ed efficace anche dal punto di vista dei costi di coinvolgere direttamente i turisti stranieri. Lavoreremo a stretto contatto con tutte le destinazioni turistiche per mostrare loro come possano promuoversi sulla piattaforma e creare contenuti virali.”
Visitate la pagina Facebook di VisitBritain e vedrete cosa combinano i suoi fan, partecipando e commentando sotto la guida esperta e frizzante di una gestione che privilegia i pensieri, le idee, le considerazioni e le emozioni dell’utente (d’altronde il nome stesso del gruppo “LoveUK”, sintetizza in un’unica parola le passioni e il coinvolgimento emotivo che vuole contraddistinguerlo).

VisitBritain e Italia.it: siti diversi, impegni diversi da parte delle Istituzioni
Di fronte a tutto questo, non posso fare a meno di fare un seppur debole paragone con Italia.it: le differenze che separano irreparabilmente VisitBritain e Italia.it sono evidenti. (vedia il nostro articolo dedicato al Nuovo Portale Italia)
Mentre il sito ufficiale della Gran Bretagna riservato ai turisti (ovvero VisitBritain.com) è ricco di contenuti, presenta una grafica attuale ed è gestito in modo creativo e “up-to-date”, quello italiano appare statico, privo di contenuti freschi, vuoto dal punto di vista interattivo e soprattutto “sociale”.
Ma soffermiamoci anche a considerare come gli Inglesi, per stare vicini e sostenere gli operatori del settore, abbiano saputo dar vita anche ad un Sito Ufficiale dell’Agenzia del Turismo (sarebbe a dire VisitBritain.org, riservato agli operatori del settore), contenente opportunità, consigli e dati sul turismo nazionale, atti a garantire una visione d’insieme compleDavid Cameron, ta, fornendo un supporto e un punto di riferimento valido per tutto il settore.
Il Governo insomma, crede nel Turismo ed è intenzionato ad incentivarlo e ad investirvi seriamente, considerandolo una vera e propria risposta valida a molti dei problemi anglosassoni, primo fra tutti la crisi del lavoro.
Solo lo scorso agosto il Primo Ministro, durante un discorso ufficiale, ha dichiarato che il proprio Governo vede di fatto nel turismo “uno dei migliori e più veloci metodi per generare posti di lavoro in Gran Bretagna”. Solo 6 mesi dopo, il 5 gennaio 2011, David Cameron ha lanciato una partnership tra VisitBritain e tutti gli operatori del turismo a livello nazionale, per gettare le basi di un nuovo “programma di marketing globale”, in modo che tutti siano in grado di sfruttare al meglio i grandi eventi nazionali quali il Matrimonio Reale, il Diamond Jubilee e i Giochi Olimpici e Paraolimpici del 2012.
Che dire, tutti vorremmo vedere anche in Italia un Governo così pronto ad impegnarsi in una relazione stabile e diretta con gli operatori del settore e ad investire nel Turismo online come ancora non ha saputo fare, in uno sforzo comune per valorizzare e far crescere quella che da sempre è stata una delle risorse principe del Paese e che oggi rischia di perdere la scommessa con il resto d’Europa.


6 commenti:

  1. Questo post è per Paolo Rubini?

    ;-)

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  2. @Vincenzo

    In parte (un aiutino) ma non certo solo per lui.
    A Luca Moschini la maggiore quantità e anche a "quelli" di Italia.it

    ;-)

    Il "pezzo" che ho visto nel web credo sia più che valido.

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  3. Dovrebbero pagarti !!!


    ;-)

    B. C.

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  4. Non so se hai visto il reportage sul canale viaggi de LaStampa.it circa i portali regionali italiani del turismo.
    Per il momento han scelto i tre messi un po' meglio...
    Invece sul portalone ormai incombe il silenzio totale. Entro il 18 gennaio 2011 avrebbero dovuto firmare il contratto operativo per i nuovi contenuti (il famoso bando da due milioni di euro).
    Tutto il resto della roadmap del progetto è praticamente ferma da più di un anno.
    Dove caspita è finito il tanto declamato marketplace per il quale era assolutamente necessario ricominciare da zero con tutto il progetto?

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  5. @frap

    Rispondo solo adesso ma dopo il tuo commento mi sono fatto uno studio su quanto hai accennato, anche se questo non è proprio il mio pane.
    Ho girovagato nel web, ahimè tralasciando il mio lavoro, ma la cosa mi ha preso.
    Purtroppo sono indietro e alcune cose mi sono sconosciute come ..."Dove caspita è finito il tanto declamato marketplace per il quale era assolutamente necessario ricominciare da zero con tutto il progetto?"

    Help!
    ;-)

    Non puoi farci un "pezzo" sul tuo?

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