martedì 7 dicembre 2010

Il "fallimento" dell'Enit (parte 4a) … la parte peggiore

Molte cose della Brambilla mi sono indigeste; anzi, quasi tutte, ma la nomina di Paolo Rubini a General Manager dell’Enit (Ente Nazionale italiano del turismo); beh, questa non riesco proprio a mandarla giù.
Avevo anche deciso di soprassedere dallo scriverne per un periodo di tempo in attesa dei risultati che, ahimè e purtroppo, sono in perfetta sintonia con quanto avevo previsto (‘na sciagura).
Però quello che è successo e che ho letto ultimamente, non mi permette più il momentaneo silenzio; s’ha da dire.
Però prima, un piccolo promemoria.
Dopo il dirottamento del direttore generale Eugenio Magnani, che dopo essersi visto incrementato a dismisura lo stipendio (190 mila euro + del 70% alla moda delle cose solo italiane) e spedito in una struttura di missione per il rilancio dell'immagine dell'Italia; la pregiata poltrona è stata “offerta” a Paolo Rubini con … "Visto il curriculum del dottor Paolo Rubini e accertato che il dottor Rubini è in possesso di comprovati e adeguati requisiti tecnico-professionali in relazione ai compiti istituzionali dell'Enit...", si legge nel protocollo firmato il 5 agosto 2009 dalla Sciura Michela.
Ma nel curriculum del braccio destro di Marzotto di turismo non v'è traccia: responsabile della 'banca dati' dei Circoli della libertà, ex responsabile dell'audit interno dell'Isvap, è vicepresidente della StemWay Biotech, specializzata nel congelamento di cordoni ombelicali (cellule staminali).
Va anche detto che quest’ente è importantissimo per il marketing turistico nazionale ed estero, e che quindi sarebbe stato meglio pensarci un po’ prima di fare un’elezione così; diciamo affrettata.
Ma si sa come vanno ‘ste cose.
Comunque già d’acchito, il Rubini con la saccente dichiarazione: “Il turismo tedesco si differenzia da quello indiano poiché quest’ultimi non arrivano in auto, ma bensì in aereo”, ci offrì una traccia del successo turistico a cui saremmo andati incontro nel breve e nel lungo termine.
Ma soprattutto, le sue eclatanti parole, diedero il “la” e fummo edotti alla conoscenza di "in quali traballanti e improfessionali mani veniva (parzialmente) deposto l’assillante problema del raddoppio del PIL turistico nazionale."
Probabilmente per dare ausilio alle sue “infelici” scelte, la ministra si ritiene soddisfatta del lavoro dei preposti direttivi all’ente, e come supporto elenca una miriade di dati che in verità non risultano granché veritieri, che guarda un po’, ci vengono esposti invece come un “gran successo” … diventando (dicono loro) i campioni o migliori del mondo intero.
Ma per piacere!
Ultimo ma non ultimo, poiché di sicuro ne arriveranno degli altri smentibili senza grandi difficoltà, è quello dell’incremento delle presenze turistiche dalla Russia (comparazione primi 6 mesi del 2009 con i primi sei mesi del 2010) che la “Sciura” Brambilla definisce in aumento del 35% per il bla bla bla del suo merito, e il bla bla bla dei suoi “aiutanti” all’Enit.
Peccato che i Russi, per quanto concerne l’outbound del periodo in questione, siano aumentati del 43/44% per tutte le altre destinazioni del pianeta; pertanto … noi ne abbiamo ricevuto il -8/9% (meno otto/nove per cento).
Simile discorso riguarda anche gli arrivi dagli Stati Uniti che dal Paolo Rubini (e non solo) sono stati elencati con un bel +35%; e che anche in questo caso la verità sia un’altra (+0,00…eccetera eccetera).
Così pure per quanto riguarda gli “ipotetici” arrivi dalla Cina, dal Giappone, dal Canada e via dicendo.
E il Paolo Rubini che cosa dice?
Dice che: “Sono particolarmente soddisfatto di questi risultati che vengono pubblicati in coincidenza del mio primo anno di attività all'ENIT e che prendo come una importante ed autorevole conferma sul campo della qualità degli interventi effettuati e delle innovazioni apportate nell'organizzazione e nella gestione delle attività dell'ENIT. E', quindi, mia intenzione proseguire in questo efficace lavoro bla bla bla e bla bla bla.”
Beh, bisognerebbe ascoltare quello che dicono i diretti interessati dopo essere venuti a conoscenza che questi numeri risultano “solo” sulla carta e non negli alberghi, ristoranti, Musei, negozi, B&B e via cantando.
E l’indotto?
E le casse erariali?
O forse si pensa che due cifre o numeri presi a piacere (quello personale) e buttati lì, possano ovviare alla disoccupazione del settore nonché a quella generata dalle mancate forniture?
No, ci vuole ben altro che la presunzione di saper far bene un dato lavoro con delle cifre che non generano niente di meglio, ma che i numeri li sanno solo dare.
Lì a darli “i numeri”, sono sempre stati in troppi e per quello sono già abbastanza famosi, senza andare a cercarne degli altri.
Fine (per ora)

4 commenti:

  1. Ma non ha detto (sempre che sia lui) che il cartaceo non serve più a niente?
    Guardate cosa dice qui-Negli anni abbiamo costruito un ottimo rapporto con i T.O. e gli agenti di viaggio tedeschi, che intelligentemente ampliano sempre di più i cataloghi dedicati all'Italia, sia aumentando l'offerta delle destinazioni tradizionali, sia recentemente, inserendo anche nuove e stimolanti destinazioni turistiche italiane con anche un interessante rapporto qualità/prezzo", ha detto il Direttore Generale dell'ENIT, Paolo Rubini.
    http://www.enit.it/it/pressroomonline/enit-news/54-rubini-all-itb-conferma-apprezzamento-italia-per-mercato-tedesco-.html

    ;-)

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  2. Qualcuno mi spieghi l'ultima genialata del portale di ENIT.
    Per leggere le news online bisogna prima registrarsi e fare login nell'area "privata".
    Però le prime 4 news, su ogni pagina, se si sceglie di visualizzarle in .pdf, si leggono liberamente.
    In pratica cambiando pagina si può leggere qualsiasi news liberamente, purché in .pdf .
    Se invece si fa click su 'leggi tutto' dopo le prime righe della news, allora si deve prima aver fatto login.
    Infine si può fare download di tutte le news, raggruppate mese x mese, sempre in .pdf, liberamente in altra pagina.
    Ma il portale da chi se lo son fatti progettare/realizzare, da Topo Gigio?

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  3. @frap

    Eh si!
    E la cosa mi puzza di "formaggio".
    ;-)

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