venerdì 3 settembre 2010

La famiglia di Corrado Passera, la Lario Hotels e ...







Attaccato dal «suo» quotidiano (Corriere della Sera) e costretto a replicare; nonchè sospettato di complotti e pluripaparazzato da rotocalchi e siti internet.
La lunga estate calda del primo banchiere italiano è iniziata tardi, il 19 agosto, con l’uscita sul Corriere di un’intervista nella quale il Ceo di Intesa Sanpaolo dice, tra l’altro, che «manca un progetto per il Paese» e lancia una dura accusa alla «classe dirigente» italiana, in fuga dalle proprie responsabilità.
Cose che hanno "toccato" la suscettibilità di gente ancora più importante di lui e che qui sono state già dette e ridette tempo fa; come quella che ancora manca il Ministro dello Sviluppo Economico e il Presidente della Consob.
Ad onor del vero, Corrado Passera, ha fatto in generale bene quello che ha amministrato, dall’industria alle Poste alle banche, dove lo hanno giudicato azionisti e proprietari di diverso orientamento, e ha sempre avuto un esplicito interesse nel sociale e per la politica.
Che abbia delle intenzioni per il pregiatissimo dicastero delle Finanze?
Non più tardi di ieri davanti ai sindacati e ai dirigenti della banca riuniti a Torino, ha ribadito con forza che il suo unico sogno è quello di continuare a fare il banchiere, e in contrappunto al tagliatore di teste Alessandro Profumo si è spinto ad annunciare 1.000 nuove assunzioni.
Però gli indicatori del potere segnalano che il suo tempo è scaduto.
Non è un mistero che con il Grande Vecchio di IntesaSanPaolo, Abramo-Bazoli, il rapporto si è terribilmente deteriorato e che difficili sono diventate anche le relazioni con Miccichè e altri top manager dell'Istituto.
Da più parti si sente dire che Bazoli avrebbe ormai individuato in Claudio Costamagna l'erede di Corradino, perché non c'è dubbio che agli occhi del 78enne presidente, il profilo dell'uomo che per molti anni è stato il numero Uno in Europa di Goldman Sachs, appare appropriato per la poltrona di IntesaSanPaolo.
Qualcosa si è capito al Forum di Cernobbio a Villa d'Este, cioè proprio in quella magnifica struttura alberghiera alla quale nel novembre di tre anni fa IntesaSanPaolo concesse un prestito da 157 milioni alla famiglia brianzola Fontana che poi rilevò il magnifico albergo lasciando elegantemente allo stesso Passera lo 0,9 delle azioni che lo stesso invece dichiara d’avere da oltre trent’anni.
Strano.
Ma il consiglio d'amministrazione di Intesa gli ha appena rinnovato (tre anni) il mandato ... boh?
E più strano sembrano quei 15 miliardi di vecchie lirette “elargite” a mo’ di prestito nel ’99 da (naturalmente BancaIntesaSanPaolo) per un'operazione di acquisizione che poi è sfumata; e i Passera sono “solo” proprietari di due alberghi (cento camere in tuttto).
Chissà che business plan e che flussi di cassa avrà mostrato la piccola Lario Hotels al Sanpaolo per ottenere 15 miliardi di lire nel 1999?
Infatti calcoliamo che 50+50 camere (4 stelle) in quel di Como, con una capienza annuale al 70/80%, attualmente possono dare circa 3,3 cento mila euro cadauno d'attivo; mentre dieci anni e più fa, tale somma va quasi dimezzata ... e non basta di certo per ottenere quel consistente prestito.
Sempre che non subentrino delle proprietà che non conosco.
E' che se li chiedi te, campa cavallo ...
Poi, come appena detto, non si fece più niente, mentre quella liquidità gli fu data lo stesso (?); anzi, il generoso Sanpaolo, invece di suggerire ai Passera di parcheggiare le “palanche”nelle gestioni private del Sanpaolo stesso, magari in posti più vicini, li “consigliò” di impiegarli a Madeira … noto paradiso fiscale ma contemplato dalla UE.
Beh, sicuramente una storia non permessa a tutti.
Dulcis in fundo e chissà per quali meriti, al fratello Antonello (Passera) viene “offerta” una posizione nel CEO del NH hotel, non fagiolini.
Lo stesso Corrado Passera afferma che i "meriti" del fratello, vadano anche visti sotto l'aspetto professionale alberghiero di un certo valore.
Quella di due alberghi con 100 camere in totale e la presidenza dell'associazione alberghera del Lago di Como?
Comunque la posizione viene accettata (etipareva) ma senza retribuzione (?), e ditemi voi se questo è possibile nel 2010.
Ma per piacere.
Se lui si intende di business totalmente più piccoli e diversi, ne capirà ben poco di global business e sarà lì per imparare. Ecco perché non prende emolumenti.
Ma a questo punto, perché non inserire nel direttivo del CEO qualcuno che ne sappia di più, o forse sto dicendo una str…anezza?
E’ l’Italia che va … a voi capire il dove.
Mentre a fare i “professori” così, non ci vuole poi molto; anzi …
…. continua, perché a questo punto divento curioso e di certo seguirò tutto l’andazzo.
Quindi alla prossima.
P.S.: i fratelli Passera però non sono altrettanto bravi (per ora) nella ristorazione, infatti sono anche proprietari del ristorante Raimondi (controllato da una omonima srl) che ha perso invece 17 mila euro nel 2008, che sul Lago di Como non è proprio un gran successo.
Comunque è in ristrutturazione fino al 2010 ... così dicono, e speriamo bene per il suo futuro.

2 commenti:

  1. Se questo è uno dei nostri CAMPIONI, figuriamoci gli altri.

    Il Rubini non diceva che se il Passera...?

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  2. @Vincenzo

    Forse hai letto male.
    Aziendalmente tanto di cappello, è che ....il fratello e quelle palanche che altri non riuscirebbero mai ad avere.
    Intrecci e ingranaggi che se ci sei, sono anche facili da capire e giudicati normali.

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