martedì 6 maggio 2014

Travolti dal solito destino nel non proprio azzurro mare di ...

Tra le istituzioni preposte italiane, le associazioni, i sindacati etc. che decidono le sorti del nostro turismo, quelli che ruminano “col” turismo sono probabilmente in maggior parte di quelli che invece lo fanno “per” il turismo.

Infatti con il “col” ci si guadagna senza grande fatica mentre con il “per” bisogna darsi da fare.

E la responsabilità del pessimo stato di questo comparto nel panorama nazionale, neanche a dirlo, è unicamente per causa di quelli sopra citati.
Ma non è vero, almeno non al 100%, anzi … e chissà se il perenne handicap che ci portiamo dietro ormai da trent'anni non sia da attribuire anche alle direzioni in generale (alberghi, ristoranti, scuole alberghiere, agenzie di viaggio e bla bla bla)?

Su queste pagine la cosa s'è già detta allo sfinimento e pare che oggi sia finalmente arrivatauna piccola conferma.
Ovvio che poi i soliti noti diranno: “Ma io l'avevo già detto” (?) di cui però non si riesce mai a trovare la benché minima traccia.

La “conferma” è questa qua (ved. link) per opera del Centro Studi di Confimprese Italia, la quale dice che quasi la metà dei migliori alberghi 5 stelle italiani non presenta nel proprio sito la versione in lingua russa, cinese, araba, portoghese e giapponese.
Figurati poi come il personale lo sa o lo sappia parlare, perché un conto è scriverlo sul web (e non ce n'è nemmeno la metà con probabilmente degli strafalcioni che fanno gridare vendetta), altro è capire e spiegarsi in quell'idioma.
E poi chiedono alle piccole strutture di avere nel proprio sito internet informazioni in lingua araba, cinese (?) … ma se non l'hanno nemmeno … vabbeh!


Ma prima un salto indietro con un piccolissimo esempio constatato di persona e giusto per far capire che ...

… moltissimi anni fa un DG alberghiero di quelli che non si facevano e fanno mordere gli zebedei dalle mosche (e nemmeno qualcos'altro che non sto qui a dire), non appena apprese che in Russia avveniva la ricostruzione (Perestrojka) decise di inviare tutti gli appartenenti, delle varie reception dei resorts o alberghi che dirigeva in una nazione estera, da dei professori di lingua russa, e il risultato si evinse in brevissimo tempo con appunto un quantitativo industriale di turisti di quella nazione lì.

Stessa cosa gli capitò di fare nei paesi arabi con la la lingua cinese, tedesca, italiana eccetera eccetera, per pubblicizzarsi e poi ricevere i turisti dalla Germania, dalla Cina, dall'Italia eccetera eccetera, e così pure … etc. etc.

E la cosa prese così campo che addirittura le istituzioni di quei Paesi decisero di dare gambe alla trovata già dalle … ma dirlo o spiegarlo in Italia è completamente inutile, quindi passo oltre.

Eppure sono secoli che si sente parlare delle nuove frontiere che si stanno aprendo nel turismo e quindi dei Paesi del BRIC, ma di lingue, idiomi o vattelapesca ... nisba. 

Ma quello che vorrei anche sapere è che fine hanno fatto i DG di quel calibro e se per caso ne esistono ancora.


Curiosità?

Può essere … forse.

Allora incazzamento?
Sì!





2 commenti:

  1. Luciano, comme te l'aggia dicere?

    È inutile che ti sgoli sulla comunicazione internazionale, qui da noi funziona molto bene il linguaggio dei gesti... solo così sappiamo farci capire da tutti...

    :D

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  2. @Jennaro


    Lì siete bravi (ed è riconosciuto internazionalmente) ma dalle altre parti lo saranno nella stessa maniera?

    :)

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