lunedì 14 aprile 2014

Turismo: Non dire gatto se non l'hai nel sacco

Se andiamo a ben vedere è la prima volta che un Governo parla con giusto interesse di Turismo.

Da tempo immemore, infatti, ci avevano abituati alle solite solfe del Paese con più siti Unesco, paesaggi da mozzafiato, enogastronomia da favola etc. … tutto cose vere, per carità, ma non ne potevamo proprio più.
Non mancavano poi i dati di comparazione con altre nazioni che in questo settore ci lasciano periodicamente nei tubi di scappamento e di conseguenza il loro perenne e a turno: “non si può andare avanti così”.

Ma va?

E manco lo straccio di un'idea o di una programmazione mai detta e figuriamoci poi se fatta per non urtare le varie lobbies, le Regioni, le associazioni, i sindacati e via cantando.
Nessuno che si prendeva la minima responsabilità nonostante non fosse neanche difficile comprendere che qualcosa andava fatto in tempi addirittura celeri.
No, niente di niente ma solo tanto fiato inutile.

Dalla prima uscita per opera di un'interrogazione parlamentare con risposta per opera del sottosegretario con delega al turismo, Francesca Barracciu, va riconosciuto che, nell’intera storia del portale italia.it, quella fu oggettivamente la risposta “istituzionale” più completa che si sia mai potuta leggere in merito ai costi del portale italia.it … e quindi già un segnale visto che non era mai successo.

E finalmente si sta parlando con sempre più insistenza di Governance e della riforma del Titolo V della Costituzione per tornare ad avocare a sé le attività di promozione, indirizzo e coordinamento delle politiche turistiche, ma fra le azioni da mettere in campo fra il 2014 e il 2015 prevede anche la creazione di un comitato interministeriale, per la prima volta costituito in Italia, che 'sovraintenda alla strategia sul turismo'.

A capo di questo comitato il Def prevede ci sia lo stesso Presidente del Consiglio, riportando il turismo, quindi, sotto il diretto controllo di Palazzo Chigi.
Comitati interministeriali che non sono altro che organi collegiali non necessari del Governo, costituiti da più Ministri, sorti per risolvere esigenze di particolari settori della P.A. che coinvolgono le competenze e le attività di più Ministri e, quindi, esigono il coordinamento dell'attività di costoro; essi vengono istituiti con legge del Parlamento.
Si distinguono (—) con funzioni istruttorie o consultive, che hanno rilievo esterno, forniscono pareri obbligatori, ma non vincolanti, ma non hanno competenza ad emanare atti con rilievo esterno, con specifiche competenze di indirizzo e di amministrazione attiva, comprendenti l'emanazione di atti amministrativi, autorizzazioni, approvazioni e regolamenti.

Resta da capire il perché si voglia inserire un Comitato interministeriale se sono organi collegiali “non necessari”.
Boh, staremo a vedere.

Viene quindi prevista l'introduzione di specifici strumenti finanziari per incentivare gli imprenditori alberghieri ad ammodernare le strutture, con meccanismi di credito d'imposta e ammortamenti brevi, al massimo in tre anni.
Cosa che comunque è già esistente a livello regionale.

Sempre per gli alberghi, si riconferma la necessità di una normativa nazionale unitaria per la classificazione degli hotel, con standard minimi nazionali di eccellenza da riservare a qualunque albergo intenda assumere una classificazione tre stelle o superiore.

Ecco, appunto, nuova classificazione alberghiera di qualità che qualcuno l'ha già bella che pronta ma a quanto pare non frega niente a nessuno (ved. qui).



Spiace però che a nessuno sia venuto in mente l'importanza dei controlli di qualità, che se magari me lo chiedete, beh; ve lo spiego in un battibaleno.
Sì certo, eccome no ... della serie non dire mulo se non sei uno di quelli che lecca il .....













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