martedì 18 ottobre 2011

Valtur: Nominati i commissari straordinari (Stefano Coen, Daniele Discepolo e Andrea Gemma)


E’ fatta!
Il ministero dello sviluppo economico ha ammesso Valtur alla procedura di amministrazione straordinaria, la cosiddetta legge Marzano, e con lo stesso provvedimento sono stati nominati i tre commissari straordinari nelle persone dell'avvocato Stefano Coen, dell'avvocato Daniele Discepolo e del professor Andrea Gemma.

La Legge Marzano, dal nome del ministro delle Attività Produttive del II governo Berlusconi, Antonio Marzano. La normativa contiene misure per la ristrutturazione industriale di grandi imprese in stato di insolvenza. La legge entra in vigore il 21 febbraio 2004. Questa prevede l’accesso ad una procedura di amministrazione straordinaria con un commissario che ha 180 giorni di tempo, più una possibile proroga di 90 giorni, per il piano di ristrutturazione.

La Legge Marzano, inoltre, definisce anche i requisiti per l’ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria, fissando sia l’importo minimo del debito sia il numero dei lavoratori coinvolti.I suddetti requisiti sono: un numero non inferiore a 500 dipendenti e debiti, inclusi quelli derivanti da garanzie rilasciate, per un ammontare complessivo non inferiore a € 300.000.000. L'impresa che presenti i suddetti requisiti, può chiedere al Ministro delle attività produttive, con istanza motivata e corredata di adeguata documentazione, presentando contestuale ricorso per la dichiarazione dello stato di insolvenza al tribunale del luogo in cui l'impresa ha sede principale, l'ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria, tramite la ristrutturazione economica e finanziaria di cui art. 27 c.2 lett b) decreto 270, ovvero tramite la cessione dei complessi aziendali di cui al comma 2 lett. a) del medesimo art.27. Con proprio decreto il Ministro delle attività produttive provvede, valutati i requisiti di cui prima, all'ammissione immediata dell'impresa alla procedura di amministrazione straordinaria, cosiddetta speciale, ossia quella prevista dalla Legge Marzano. Il decreto determina lo spossamento del debitore e l'affidamento al commissario straordinario della gestione e dell'amministrazione dei beni dell'imprenditore insolvente. Il decreto deve essere comunicato immediatamente al Tribunale.

Accertamento stato insolvenza Il tribunale con sentenza pubblicata entro 5 giorni dalla comunicazione del decreto, sentiti il commissario giudiziale e il debitore, dichiara lo stato di insolvenza dell'impresa e assume i provvedimenti di cui art. 8 c.1 lett. a) d) e) d.lgs. 270. Se il tribunale non accoglie la richiesta per l'accesso alla procedura di stato di insolvenza, cessano gli effetti di cui art. 2 c.2 d.lgs 270. Qualora sia effettivamente accertato lo stato di insolvenza il commissario giudiziale può effettuare le operazioni di gestione e utilizzo dei beni dell'impresa per la ristrutturazione e effettuare le operazioni necessarie a salvaguardare l'attività d'impresa e del gruppo. Il commissario straordinario entro 180 giorni compie le attività previste nel programma di recupero dell'equilibrio economico. Nei 10 giorni successivi presenta una relazione sulle cause dell'insolvenza e se il piano viene approvato si sviluppa sulla base dell'art. 54 ss.; se invece non viene approvato avviene la cessione del complesso aziendale a sensi art. 27 c. 2 lett. a).
Nell'aprile del 2008, l'allora ministro dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa, aveva proposto di applicare la legge Marzano al salvataggio di Alitalia. In risposta al ministro Padoa-Schioppa, lo stesso Marzano escluse tale possibilità, «la legge non si può applicare in questo caso perché la condizione che fa scattare il provvedimento è una dichiarazione di insolvenza che non si è verificata».

Detto questo non resta che augurare un buon lavoro ai tre Commissari nella speranza che sappiano individuare i migliori responsabili sulla piazza, i GM … possibilmente, lavorativamente e turisticamente MERITOCRATICI e che ci sappiano fare al "solo" indirizzo della Valtur.
Beh e comunque, noi staremo molto attenti che non accada che qualche altro T. O. si “privilegi” degli eventuali “non voluti” errori di quei possibilmente, lavorativamente e turisticamente MERITOCRATICI.
Oppure che … ma questo ve lo dirò una prossima volta.

Si sa mai che non ci sia qualche testa di legno.





3 commenti:

  1. "Oggi, nel corso dei lavori della commissione Attivita' produttive di Montecitorio, il ministro Brambilla ha dovuto fare una clamorosa marcia indietro sull'Enit e ritirare la nomina a presidente di Matteo Marzotto". Lo riferisce il capogruppo del Pd in Commissione, Andrea Lulli, sottolineando che "l'abbandono della maggioranza da parte di Versace, Gava e Mistrello Destro comincia ad avere serie ripercussioni sull'attivita' del Governo". In commissione Attivita' produttive, aggiunge Lulli in una nota, "proprio per quelle defezioni Pdl, Lega e Responsabili non garantiscono piu' la maggioranza". L'esponente del Pd ricorda che il nome di Marzotto "era stato indicato direttamente dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e dal ministro del Turismo, Michela Brambilla. E' la dimostrazione che, propaganda a parte, a furia di perdere pezzi la maggioranza non e' piu' in grado di garantire al Governo la piena capacita' di operare per dare soluzioni adeguate ai problemi piu' urgenti del paese, come richiesto dal capo dello Stato".

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  2. Dal resoconto del 12 ottobre in X Commissione.

    Elisa MARCHIONI (PD) esprime a nome del proprio gruppo la profonda delusione per non essersi potuta confrontare con il ministro sulle questioni connesse ad un asset strategico del Paese quale è il turismo. Intende esprimere alcuni rilievi sulle relazioni presentate sull'attività dell'ENIT 2008-2009. Ricordato che l'ENIT è stata commissariata per un lunghissimo periodo, lamenta che il consiglio di amministrazione recentemente costituito non è stato ancora convocato. Ritiene che sia difficile trarre conclusioni dalle relazioni presentate, in primo luogo, perché non sono quantificati in alcun modo i risultati conseguiti dall'ENIT nel mondo e, in secondo luogo, perché alla fine del 2011 non si è ancora in possesso dei dati relativi al 2010. Ritiene che i rapporti siano stati gestiti in modo poco trasparente. Sottolinea che alle pagine 34 e 35 del Rapporto 2009 si legge che l'ENIT ha supportato in un anno quasi 15 mila giornalisti il cui lavoro avrebbe prodotto circa 18.900 articoli sulla stampa di settore. Ciò significa che nel 2009 sarebbero stati pubblicati circa 30 articoli al giorno: chiede di avere almeno una rassegna stampa. Chiede altresì in quali testate siano stati trasmessi i 1.178 programmi televisivi e radiofonici. Riguardo al personale si sostiene tautologicamente che i dipendenti dell'ENIT lavorano per l'ENIT, senza dare alcuna informazione sulla loro distribuzione e sui risultati conseguiti. Manifesta altresì preoccupazione per la chiusura di numerose sedi ENIT all'estero. In particolare, in Germania sono state chiuse le sedi di Berlino e Monaco e non è dato sapere se rimarrà operativa la sede di Francoforte. Sottolinea altresì di non avere avuto risposta alla sua interrogazione n. 4-12240 presentata lo scorso 8 giugno relativamente alle modalità di assunzione con contratto di diritto privato di alcune figure dirigenziali, procedura illegittima per un ente di diritto pubblico non economico tenuto ad effettuare assunzioni con procedure concorsuali trasparenti. Ritiene che l'ENIT potrebbe essere gestita diversamente ed essere trasformata in una società per azioni con un'attività più efficiente, una struttura più leggera e la possibilità di lavorare in modo più trasparente. Preannuncia pertanto il voto contrario del proprio gruppo sulla proposta di nomina in esame.

    Ludovico VICO (PD), nell'associarsi alle considerazioni della collega Marchioni, auspica che il presidente possa definire quanto prima la possibilità di una nuova
    audizione del ministro Brambilla in Commissione. Intende ricordare, perché resti agli atti della Commissione, la vicenda relativa a due stretti collaboratori del ministro Brambilla che prestano la propria attività a titolo gratuito, a parte ovviamente un rimborso spese. Da informazioni di stampa risulta che i due collaboratori hanno un contratto con la società Promuovi Italia Spa (controllata dall'ENIT) per 152 mila euro ciascuno in tre anni per il lavoro di consulenza svolto sul portale Italia.it; i contratti di collaborazione sono stati stipulati nel 2010 con scadenza 21 marzo 2013. Sottolinea che, pur essendo Promuovi Italia una società per azioni a capitale pubblico, i contratti stipulati sono la conseguenza diretta di una convenzione tra la società - che si occupa di strumenti per il lavoro nel settore turistico - e il dipartimento del Ministero. Si tratta di una delegazione interorganica, ciò significa che il Ministero trasferisce a Promuovi Italia, a fronte di un rimborso, il peso burocratico della gestione dei contratti, ma ne assume i benefici perché i collaboratori risponderanno direttamente al dipartimento. Chiede pertanto chiarimenti sulla vicenda.

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  3. Farei inoltre notare che ...

    "Anna Teresa FORMISANO (UdCpTP) comprende perfettamente le ragioni della richiesta di rinvio da parte del collega Vignali ma, pur apprezzando il garbo istituzionale con il quale la richiesta è stata posta, sottolinea come il Governo sia di fatto molto più rapido quando si tratta di procedere alla nomina di nuovi sottosegretari e viceministri che a partecipare ai lavori parlamentari. Infatti, al ministro Brambilla la Commissione ha chiesto la disponibilità ad un'audizione da circa sei mesi e appare quindi davvero singolare la volontà di partecipare nella seduta odierna, quando l'intenzione era quella di procedere alla votazione della proposta di nomina del presidente dell'ENIT."

    ;-)

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