martedì 20 settembre 2011

Ostia fa schifo per Papagni (Assobalneari Roma)

E’ uno dei tanti classici esempi (s’è vero) di che cosa succede quando le amministrazioni locali s’interessano delle questioni che riguardano le grandi strategie di comunicazione e programmazione turistica, tralasciando quello per cui dovrebbero invece occuparsi.
E l’esempio capita proprio a fagiolo per molte realtà italiane.
Comunque bando alla ciance ed eccovi subito quello che accade quando …

Quest’estate il turismo balneare sul litorale romano ha avuto un calo del 30%.
C’è stata inoltre una riduzione dei consumi del 25%”.
I dati sono forniti dal presidente di Assobalneari Roma, Renato Papagni, che si domanda: “Come mai nemmeno l’1% dei venti milioni di turisti di Roma arrivi ad Ostia?”.
Per Papagni la risposta è “nell’offerta di bassa qualità gestita da un’amministrazione locale interessata a soddisfare innanzitutto i bisogni della cittadinanza.
Con il risultato di proporre un prodotto da borgata.
Ostia fa schifo – prosegue – è brutta, sporca e trasandata.
Si sono spesi soldi per abbellire le aiuole del lungomare e adesso dopo pochi mesi sono indecenti. Come possiamo fare un risultato economico con un disastro del genere?
L’amministrazione comunale deve vietare all’amministrazione locale di intersecarsi su questioni che riguardano le grandi strategie di comunicazione e programmazione turistica.
Il Comune deve fare un progetto turistico che trasformi questa borgata senza infrastrutture e servizi in una città turistica.
Perché rispetto alla città le strutture balneari di Ostia sono troppo belle.
Come esci fuori però c’è un immondezzaio – denuncia Papagni – Hanno distrutto anche quel po’ di qualità che negli anni abbiamo con sforzo messo in piedi con il rilancio del prodotto mare Ostia: prima negli anni Novanta, poi nel 2000.
Quest’anno il Premio Roma è stato l’unico esempio di valore culturale, per il resto si è offerto un prodotto da borgata: porchetta e giochi da fiera. Aridatece i fagottari – provoca Papagni – Negli anni ’60 almeno c’era spontaneità.
Oggi siamo assaltati da gente di basso livello, al mare come in discoteca.
Il sistema di migliori discoteche, infatti, si è spostato da Ostia all’Eur, e le spiagge libere cittadine sono affollate ai limiti delle norme di sicurezza e con un solo bagno a disposizione per centinaia di persone.

… e nonostante non si possa ancora essere a questi livelli nel 2011, noi ci siamo.

8 commenti:

  1. Due dinè e fanno a gara per spenderli.
    I tuttologi!

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  2. @Vinc

    Dove si può spendere ci sono tutti?

    ;-)

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  3. E avanti con il merito, la meritocrazia e l'esperienza sul LAVORO, quello vero.


    :)

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  4. Al minuto 15 00 secondi la Brambilla parla di qualche blog e ci butta un sorriso di ....

    ?

    Sic!

    :-(

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  5. Ah dimenticavo il sito

    http://video.palazzochigi.it/brambilla20110921.asx

    Ari Sic!

    :-(

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  6. Il trenino per arrivare ad ostia è sempre lo stesso le strade quali la Via del Mare e Cristoforo Colombo; sono sempre più trafficate, per non parlare del tragitto da Fiumicino ad Ostia un incubo. Come possiamo pensare di rilanciare il turismo? Sorgono cantieri con nuove costruzioni su tutto l'arco stradale, nascono come funghi interi quartieri e le strade per arrivare ad ostia sono sempre le stesse. Il verde pubblico una chimera, le costruzioni lungo le spiagge impediscono di vedere il mare. La raccolta porta porta non parte mai, infatti i cassonetti restano in bella mostra lungo i marciapiedi. Se poi ci spostiamo verso Ostia Antica, dove la presenza del sito archeologico fra i più belli del mondo è lasciato nell'incuria più totale, le piante stanno coprendo secoli di storia.
    Possiamo dire di essere ben amministrati??

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  7. @Veronica

    In pochissime parole hai descritto il male turistico di quei meravigliosi luoghi.
    La soluzione?

    Metterci qualcuno che abbia veramente a cuore il bene comune ... e del turismo ovviamente.
    E tutto s'aggiusta in un battibaleno.
    Il problema è trovare quell'uno

    ;-)

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  8. Federturismo spiega in una nota diffusa alla stampa che l'allontanamento di Renato Papagni, dimessosi da Presidente di Assobalneari Italia e uscito dal sistema Federturimo Confindustria, si è reso necessario a seguito di violazioni dei regolamenti statutari e del codice etico di Confindustria.
    Sempre nello stesso comunicato, la Federazione sottolinea inoltre come l’impegno della stessa nei confronti del comparto non sia mai venuto meno: "Federturismo ha sempre riposto la massima attenzione verso il comparto balneare italiano - riporta ancora la nota stampa, che prosegue spiegando come “Assobalneari Italia mantiene ancora oggi la rappresentanza maggioritaria del settore a livello nazionale ed è interlocutore riconosciuto e accreditato presso tutte le sedi istituzionali nazionali ed europee".

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