sabato 22 gennaio 2011

Brambilla: Come risolvere il turismo nel Sud Italia (1a lezione)

Tutto il giorno con ‘sti quattro infamoni
briganti, papponi, cornuti e lacchè
Tutte l’ore cò ‘sta fetenzia
che sputa minaccia e s’à piglia cò me … parafrasando il bravo De Andrè.

Eh già, chissà se in queste parole c'è il pensiero della Sciura Michela nei confronti dei suoi "denigratori", e non capisco (o forse si) il perché noi dobbiamo sempre prendercela con chi male non fa?
O forse è meglio toglierci la parola “male” e lasciare il “non fa” con l’aggiunta di “niente di buono”?
E pochi giorni or sono, la Sciura, l’ha ridetto: “Io vado avanti per la mia strada e non do retta alle critiche”.
Comunque … siamo nel 2008, e l’allora sottosegretario con delega al turismo c’informa sulle pagine de Il Mattino, con un articolo di Adolfo Pappalardo, che in un colpo solo viene demolita la presunta causa della crisi del turismo campano. «I rifiuti non c’entrano con il calo di turisti, i problemi sono altri». E ancora: «L’immondizia è sparita dalle strade, ma Napoli nemmeno oggi dà una grande immagine per ordine e pulizia». Lo dicono, rispettivamente, Michela Vittoria Brambilla, sottosegretario con delega al Turismo, e Matteo Marzotto, numero uno dell’Agenzia nazionale del Turismo (Enit). Sulla stessa linea anche l’assessore regionale Velardi: «Sono d’accordo: l’emergenza rifiuti è stata solo la scusa dietro cui nascondersi in questi mesi». Affermazioni supportate anche da un sondaggio della Confesercenti-settore turismo che ieri ha convocato in città i suoi stati generali: «La criminalità è un ostacolo per il 60% dei francesi e il 56% dei tedeschi, mentre gli inglesi sono preoccupati - dice la Swg che ha effettuato il sondaggio - solo nel 28% dei casi. La crisi rifiuti, invece, pesa mediamente per il 7%».
E quindi giù con frasi tipo: “l’obiettivo prioritario è rilanciare l’immagine del Sud” oppure, “Il turismo rappresenta un settore strategico per il rilancio delle regioni del Sud che possiedono un enorme potenziale in termini di attrattori culturali, paesaggistici e storici, un potenziale ancora parzialmente inespresso” e bla bla bla.
Beh, in questi casi, verrebbe ovvio pensare che trovato l’inghippo, posto il rimedio.
Verrebbe ovvio pensare, ma tra il dire e il fare, soprattutto con “essa” di mezzo, c’è sempre quel casino d’acqua là; il mare.
Infatti passano gli anni, due ma anche quasi tre, che per le soluzioni nel turismo sono anche sufficienti se nonché …
… se nonché il risultati eccoli qua alla data d’oggi (21 gennaio 2011): Istat, calano i viaggi soprattutto nel Sud.
Ettepareva strano!
Infatti, cala leggermente il numero degli alberghi in Italia. Nel 2009 si contano 111.391 esercizi extra-alberghieri e 33.967 alberghi; rispetto all'anno precedente, i primi risultano in aumento del 5%, mentre i secondi si sono lievemente ridotti (-0,5%). Lo rende noto l'Istat nel rapporto 'Noi Italia'. Sempre nel 2009, i viaggi con pernottamento effettuati dai residenti per motivi di vacanza e di lavoro, sia in Italia sia all'estero, sono stati circa 115 milioni, per un totale di oltre 680 milioni di notti. Rispetto all'anno precedente, si registra una complessiva diminuzione dei viaggi (-7,2%), soprattutto a carico di quelli con destinazioni italiane (-8,5), particolarmente accentuata per quelli verso le regioni del Mezzogiorno (-19,5). Gli spostamenti con destinazioni italiane rappresentano l'82,7% dei viaggi complessivi: nell'87,2% dei casi sono effettuati per motivi di vacanza e per il restante 12,8% per lavoro. In termini di pernottamenti, il 93,7% delle notti riguarda i viaggi di vacanza ed il 6,3% quelli di lavoro. Le durate medie dei soggiorni in Italia sono pari a 6 ed a 2,8 notti rispettivamente per vacanza e per lavoro. Per quanto riguarda il complesso dei viaggi, le regioni più visitate dai residenti in Italia nel 2009 sono state Lazio, Emilia-Romagna, Toscana e Lombardia, che hanno ospitato il 38,1% dei flussi turistici. L'Istat rileva, inoltre, forti differenze territoriali nella propensione a viaggiare: in tutti i periodi dell'anno e per tutte le tipologie di viaggio, infatti, la quota di viaggiatori provenienti dalle regioni del Mezzogiorno è costantemente più bassa rispetto a quella proveniente dalle altre regioni italiane. Rispetto al 2008, il numero di persone che viaggiano in media in un trimestre è passato dal 30,4 al 28%; questa diminuzione ha interessato soprattutto i residenti del Mezzogiorno, i cui valori si sono abbassati dal 23,6 al 20,2%.
A che bell’ò turisme
pure al Sud ‘o sanno fa
co’ à ricetta ch’à Brambilla
compare a nisciuno
messa lì da papà.

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